La nostra è indiscutibilmente l’era del petrolio e noi siamo l’esempio dell’Homo Hydrocarbonensis. Questa fase, culminata nel 2005 con l’utilizzo di 80 milioni di barili al giorno, è cominciata approssimativamente all’inizio del Novecento, quando i geologi della Gran Bretagna hanno individuato i primi giacimenti sul territorio persiano, l’attuale Iran. Le scoperte si sono poi susseguite estendendosi a gran parte del Medioriente, in particolare Iraq e Arabia Saudita. Da allora la conquista di posizioni sul territorio mediorientale, o meglio sul suo sottosuolo, ha scatenato una serie di conflitti fra le potenze occidentali, bisognose di carburante per il loro progresso industriale, e le popolazioni locali, ben consapevoli del valore del proprio “oro nero”. In questo libro Thomas Seifert e Klaus Werner indagano sui legami tra petrolio e politica, mettendo in luce la grande influenza delle lobbies nelle decisioni di stato e fotografando con obiettività gli equilibri politico-economici contemporanei. Il risultato è una lettura istruttiva e appassionante: la costante crescita del prezzo del petrolio, il pesante sfruttamento energetico da parte del mondo occidentale e della Cina, il ruolo degli Stati Uniti e le nuove alleanze per preservare le risorse che vanno esaurendosi… Nessun thriller potrebbe essere più avvincente.
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