giovedì 25 luglio 2013

B. Russell - La conquista della felicità [1930]


"La conquista della felicità" non è e non vuole essere la soluzione a tutti i problemi esistenziali dell'uomo moderno, bensì il tentativo di individuare concretamente una via verso una consapevole serenità. Autonomia di giudizio, rispetto delle opinioni altrui, solidarietà, pari opportunità per tutti, sono, per Russell, alcuni degli ingredienti per una moderna ricetta dell "felicità".

lunedì 22 luglio 2013

F. Uhlman - L'amico ritrovato [1971]


Due ragazzi sedicenni frequentano la stessa scuola esclusiva. L'uno è figlio di un medico ebreo, l'altro è di ricca famiglia aristocratica. Tra loro nasce un'amicizia del cuore, un'intesa perfetta e magica. Un anno dopo, il loro legame è spezzato. Questo accade in Germania, nel 1933... Racconto di straordinaria finezza e suggestione.

domenica 21 luglio 2013

A. Robbins - Come migliorare il proprio stato mentale, fisico e finanziario [2000]


Di fronte al destino e agli ostacoli che mettono a repentaglio la nostra felicità, viene spontaneo credere che l'unica reazione sensata sia quella di convivere serenamente con i propri fallimenti. Caterve di libri e guru di ogni sorta hanno teorizzato l'accettazione passiva dei propri mali, dimenticando che rimuovere i propri desideri non fa che aumentare il livello di frustrazione di ciascun individuo. Anthony Robbins insegna a proiettarsi nella giusta dimensione mentale per realizzare le proprie aspirazioni, lasciando da parte la paura di sbagliare. Un libro a cui fare riferimento ogni volta che la vita presenta una nuova sfida così da affrontarla con coraggio ed energia per migliorare la qualità della propria vita.

giovedì 18 luglio 2013

M. Davis - Il calcolatore universale [2000]


Tra i fili di Arianna che si possono seguire per interpretare lo sviluppo del moderno, Martin Davis seleziona quell’entità al tempo stesso astrusa e comunissima che è il calcolo o computazione. Astrusa perché la teoria della calcolabilità – in bilico tra matematica, ingegneria elettronica e filosofia – non è certo un soggetto facile. Comunissima perché chiunque usi un PC ha tra le mani, spesso senza saperlo, un «calcolatore universale» – l’epitome stessa della nozione di computazione. Per ricostruire la genesi di questa idea Davis prende le mosse da Leibniz e compone, con affetto e rispetto, una galleria di personaggi-chiave che comprende Boole, Frege, Cantor, Hilbert, Gödel e culmina in Turing: alla sua macchina universale riconosce infatti, pur pagando il dovuto tributo a Gödel, un ruolo centrale nei fenomeni di insolubilità. Grazie a Turing il «sogno di Leibniz» – l’invenzione di un calcolo simbolico con cui risolvere in maniera automatica ogni genere di problemi – si materializza in calcolatori non più in carne e ossa, ma in rame e silicio. Resta tuttavia, quel sogno, solo in parte realizzato: se molti degli aspetti della mente razionale sono oggi riproducibili informaticamente, quelli che più caratterizzano l’essere umano – senso comune, emozioni, coscienza – resistono ancora alla realizzazione della visione di Leibniz.

domenica 14 luglio 2013

D.A. Norman - La caffettiera del masochista [1988]


A chi non à mai capitato di spingere una porta invece di tirarla o di rinunciare a lavarsi le mani perché non riesce ad azionare il rubinetto? In questi casi la sensazione di incapacità personale è molto forte: eppure, sostiene Norman, la colpa non è dell'utente, bensì di chi ha progettato questi oggetti d'uso comune senza considerare le normali attività mentali la cui conoscenza è essenziale per la progettazione di un ambiente ben organizzato e rispondente alle esigenze della mente. L'autore nel corso del libro passa in rassegna un gran numero di oggetti, accompagnando l'analisi del design con aneddoti e analizzando atti mancati, errori piccoli e grandi, incidenti, dimostrando che il responsabile è il design che induce ad errore.

mercoledì 10 luglio 2013

V. Packard - I persuasori occulti [1957]


Quando nel 1957 Vance Packard, quarantatreenne insegnante di giornalismo all'Università di New York, rivelò al grande pubblico americano e a quello di tutto il mondo che l'alleanza sempre più stretta tra analisi e pubblicità minacciava subdolamente, ma scientificamente, la libertà d'opinione su qualsiasi argomento, venne arruolato nella schiera dei più grandi allarmisti. I persuasori occulti è ancora oggi, a tanti anni di distanza, un testo urticante con cui fare i conti in un primo bilancio. Quante previsioni si sono avverate? Perché sí? Perché no? All'edizione originale lo stesso Packard ha aggiunto l'epilogo I persuasori occulti rivisitati negli anni ottanta, che aggiorna ulteriormente il suo discorso.