lunedì 30 giugno 2008

F.W.Nietzsche - Aurora.Pensieri sui pregiudizi morali [1881]


Nell'inverno 1880-81, durante il primo lungo soggiorno genovese, Nietzsche dette forma definitiva ai pensieri che, via via, aveva annotato nel corso dell'anno precedente, tra Naumburg e Riva del Garda, Venezia e Marienbad, ancora Naumburg e Stresa: il primo anno "errante", dopo le dimissioni dall'università. Furono mesi, nella fredda mansarda genovese, di grande solitudine e raccoglimento. Il pathos di questo periodo si esprime principalmente in quella che Nietzsche chiama la "passione nuova" ("Passio nova", come titolo da dare all'opera nascente, torna spesso negli appunti preparatori di Aurora), cioè la "passione della conoscenza". Se Umano, troppo umano celebra l'avvenuta liberazione dello spirito, Aurora è un inno alla passione della conoscenza: tra i due momenti vi è affinità e continuità, ma mentre Umano è ancora "il monumento di una crisi", cioè l'espressione del distacco senza ritorno dagli ideali decadenti ed estetizzanti, che per Nietzsche d'ora in poi si esprimeranno nel binomio Wagner e Schopenhauer, Aurora ci fa sentire un Nietzsche che ha preso ancora più saldamente possesso di se stesso e ha scoperto il suo "compito" nell'esercizio eroico della conoscenza.
"Ma se si prende congedo da questo libro portando dentro
di sé un'ombrosa prudenza verso tutto quanto fino a oggi è stato onorato e
perfino venerato sotto il nome di morale, ciò non contraddice al fatto che in
tutto il libro non si scopre una parola di negazione, un attacco, una malignità
- esso piuttosto riposa al sole in mezzo agli scogli, rotondo e beato come un
animale marino. In fondo ero io stesso quell'animale marino". (Nietzsche)

Aurora. Pensieri sui pregiudizi morali (Piccola biblioteca Adelphi)

sabato 28 giugno 2008

Paper Model - Villa normanna del XII secolo

Nel mio repertorio di modellini di carta mancava ancora un soggetto di tipo architettonico: ecco che ho sopperito alla lacuna con questa bella villa normanna del XII secolo. Il disegno e le istruzioni sono stati scaricati dal bel sito di Zippy, dove si possono trovare molti altri modelli di costruzioni e oggetti oltre ad una nutrita sezione di modelli 3d con un ridotto numero di poligoni ideali per poter realizzare un papermodel da zero. Le caratteristiche interessanti di questo modello sono sicuramente le dettagliatissime texture e i dettagli degli interni come il caminetto ed il letto, che si possono apprezzare una volta tolto il tetto mobile. La versione che ho realizzato è in formato A4 ed il modello alla fine è risultato lungo circa 25 cm.










domenica 22 giugno 2008

F. W. Nietzsche - La classe impossibile

La classe impossibile. - Povero, lieto e indipendente! - queste cose insieme sono possibili; povero, lieto e schiavo! - anche queste sono possibili,- e agli operai, della schiavitù della fabbrica, non saprei dire niente di meglio, posto che essi non avvertano in generale come un’infamia il venir adoperati in tal modo, ed è quel che accade, come ingranaggi di una macchina e, per così dire, come tappabuchi dell’umana arte dell’invenzione! Puah! Credere che attraverso un salario più elevato possa esser cancellata la sostanza della loro miseria, cioè la loro condizione di impersonale asservimento. Puah! Lasciarsi convincere che attraverso un potenziamento di questa impersonalità si possa, all’interno del congegno meccanico di una nuova società, trasformare in virtù l’infamia della schiavitù! Puah! Avere un prezzo, per il quale non si è più persone, ma si diviene ingranaggi! Non siete voi i cospiratori, nell’attuale follia delle nazioni che vogliono anzitutto produrre il più possibile ed essere il più possibile ricche? Starebbe a voi presentare il conto: quali grandi somme di valore interiore vengono gettate per un tale obiettivo esteriore! Ma dov’è il vostro valore interiore, se non sapete più cosa voglia dire respirare liberamente? Se non avete neppure un poco, voi stessi, in vostro potere? Se troppo spesso avete disgusto di voi stessi come di una bevanda stantia? Se prestate ascolto al giornale e sbirciate il vostro vicino, eccitati dal rapido salire e discendere di potenza, denaro e opinioni? Se non avete più fiducia nella filosofia che si veste di stracci, nella franchezza di chi è senza bisogni? Se per voi è divenuta motivo di scherno la volontaria e idillica povertà, la mancanza di professione e di matrimonio, quale dovrebbe proprio confarsi ai più spirituali tra di voi? Non risuona sempre, invece, ai vostri orecchi, il piffero dei socialisti acchiappatopi, che vi vogliono eccitare con assurde speranze? Che vi ordinano di essere pronti e niente altro che questo, pronti dall’oggi al domani, cosicché non facciate altro che aspettare qualcosa dall’esterno e per il resto viviate come avete finora vissuto - sinché questa attesa non divenga fame e sete e febbre e follia, e alla fine sorga il giorno della bestia triumphans in tutta la sua maestosità? - Invece ognuno dovrebbe pensare dentro di sé: «Meglio emigrare, in selvagge e fresche regioni del mondo cercar di divenir padrone e, soprattutto, padrone di me stesso; cambiare luogo finché continua a ammiccarmi un qualche segno di schiavitù; non scansare l’avventura e la guerra e per i casi peggiori tenersi pronto alla morte: purché finisca questa indecente condizione di schiavitù, purché cessi questo inacidirsi e invelenirsi e questo fare i cospiratori!». Questo sarebbe il giusto modo di pensare: gli operai in Europa d’ora innanzi dovrebbero dichiararsi come classe un’impossibilità umana, e non solo, come per lo più avviene, come qualcosa di duramente e inopportunamente organizzato; essi dovrebbero introdurre nell’alveare europeo l’epoca del grandi sciami migratori quali finora non si erano mai visti, e, attraverso questa azione di libertà di emigrazione in grande stile, protestare contro la macchina, contro il capitale e contro la scelta che adesso li minaccia, quella cioè di dover diventare o schiavi dello Stato o schiavi di un partito sovversivo. Che possa l’Europa alleggerirsi di un quarto dei suoi abitanti! Ad essa e a loro il cuore si farà più leggero! Solo nella lontananza, nelle imprese di entusiaste spedizioni di colonizzatori si riconoscerà con precisione quanta buona ragione e equità, quanta sana diffidenza la madre Europa abbia incarnato nei suoi figli - questi figli che non potevano più sopportare di restare accanto a lei, la vecchia donna ammuffita, e correvano il rischio di diventar cipigliosi, irascibili e avidi di godimento come lei. Le virtù dell’Europa con questi operai se ne andranno in giro al di fuori dell’Europa; e ciò che all’interno della patria cominciava a degenerare in pericoloso scontento e in delinquenziale inclinazione, al di fuori di essa acquisterà una selvaggia e bella naturalezza e si chiamerà eroismo. - Così, alla fine, ritornerebbe di nuovo un’aria più pura anche nella vecchia Europa, adesso sovrappopolata e tutta intenta a covare dentro di sé! Che manchino pure, allora, le «forze del lavoro»! Forse si rifletterà allora sul fatto che ci si è abituati a tanti bisogni solo dal momento in cui divenne così facile soddisfarli, - e alcuni bisogni si tornerà di nuovo a disimpararli! Forse allora si faranno venir qui dei Cinesi: e questi porterebbero con sé il modo di vivere e di pensare che si conviene a laboriose formiche. Anzi, essi potrebbero nel complesso aiutare ad infondere nel sangue di questa inquieta Europa, che si sta logorando, qualcosa della calma e contemplatività asiatica e - cosa di cui c'é maggiormente necessità - qualcosa della asiatica resistenza e stabilità.

F.W. Nietzsche - "Aurora" , aforisma 206

sabato 21 giugno 2008

Paper Model - Komatsu PC 200 [1/43]

Oggi ho terminato il modello di carta di uno scavatore idraulico della Komatsu: il PC 200 in scala 1:43. Una sua interessante caratteristica è di avere il braccio meccanico ed il carrello cingolato perfettamente snodabili. Il progetto è stato scaricato dal sito della Canon, dove si possono trovare altri splendidi modelli di macchine operatrici della Komatsu, forse un po' più difficili da costruire di questo. A costruzione ultimata il modello dello scavatore è risultato lungo circa 30 cm.





Rod Pod per carpfishing

Unendo la passione per la pesca e la competenza meccanica di vari amici si è resa possibile la realizzazione questo bel supporto porta-canne (rod pod) interamente in lega di alluminio e dal design originale. Consente di sostenere fino a 5 canne da pesca e dispone di tutte le regolazioni necessarie per un precisa e stabile collocazione. Tutta la viteria (grani, leve e manopole) è in acciaio inox e gli scorrimenti tra i vari componenti avvengono su guarnizioni in teflon. Per smontarlo completamente è sufficiente una sola chiave a brugola. Molto interessanti sono le caratteristiche di stabilità e manovrabilità, quest'ultima garantita dal ridotto peso di tutto l'assieme.








domenica 15 giugno 2008

Il velo di Maya


Secondo l’antica saggezza religiosa indiana, conservata nei versi dei Veda, che sono fra gli scritti più antichi che ci siano pervenuti, datati intorno ai 5000 anni a.C., la dea Maya, dopo la creazione della terra, la ricoprì di un velo, che impedisce agli uomini di conoscere la vera natura della realtà. E’ scritto:
Maya è il velo dell’illusione,che ottenebra le pupille dei mortali e fa loro vedere un mondo di cui non si può dire né che esista né che non esista; il mondo, infatti, è simile al sogno, allo scintillio della luce solare sulla sabbia che il viaggiatore scambia da lontano per acqua, oppure ad una corda buttata per terra ch’egli prende per un serpente.”
Come è noto, Schopenhauer ha fatto del velo di Maya un cardine della sua filosofia ed ha anche assorbito la sottostante visione della vita, fatta di dolore, ma non ne ha recepito l’aspetto più profondo che è quello della necessità del velo proprio per coprire questa realtà frustrante e consentire così la vita, come è invece nella tradizione indiana. Il velo di Maya, che ci separa dal deserto del reale, è, nella visione indiana, indispensabile perché senza di esso saremmo esposti all'orrore del reale e non potremmo vivere, la sua stesura fu dunque un atto di pietà da parte di Maya. Per questo motivo, secondo la straordinaria saggezza indiana, il velo di Maya non può essere perforato; se sembra squarciarsi in un punto si riforma in un altro ed agisce comunque sempre, anche se non ce ne accorgiamo. Schopenhauer, per sfuggire al tormento della realtà, predica l’ascesi, quindi la frustrazione degli impulsi, il cui effetto, predicato anche nel buddismo, dovrebbe condurre al Nirvana, vale a dire alla liberazione delle costrizioni degli impulsi. La proposta più saggia è quella antica che scaturisce dai Veda, di lasciar vivere i nostri impulsi e soprattutto di non contraddire le nostre illusioni, la nostra difesa paranoica dalla disperazione, accettandola anzi come il dono prezioso della Dea. Certamente, ciò comporta l’assunzione di una certa quantità di dolore, ogni volta che l’illusione si scontra con la realtà, e per chi ha avuto in sorte un destino ingrato, il saldo del conto può essere negativo, ma per la maggioranza degli uomini vivere con l’illusione è certamente meglio che vivere senza di essa.

Mi sono imbattuto sul concetto del Velo di Maya per un motivo decisamente prosaico, e cioè perché mi è capitato fra le mani un vecchio disco dei Cynic: Focus, del 2002 (vedi foto copertina) che tra le varie tracce contiene un brano intitolato per l'appunto Veil of Maya.

Paper Model - Bedford 1942

Questo modellino è l'ultimo realizzato da Michele: un Bedford dei pompieri del 1942, lungo circa 10 cm e di media complessità costruttiva.


martedì 10 giugno 2008

Luigi Meneghello - Libera nos a Malo


"Liber nos a Malo" è la presentazione della vita e della cultura di Malo, un paese della provincia vicentina, negli anni Venti e Trenta, ricreata, con un misto di nostalgia affettuosa, di distacco ironico, e di rigorosa intelligenza, dall'autore ormai adulto. Attraverso il microcosmo di Malo viene fissata e trasmessa compiutamente al futuro la vicenda di tutta la nostra società, nel breve periodo in cui passa da una statica e secolare civiltà contadina alle forme più avanzate della modernità, la vicenda addirittura di tutto il nostro mondo con le fratture che hanno segnato la sua precipitosa evoluzione.

Libera nos a Malo (I grandi romanzi)

sabato 7 giugno 2008

F. W. Nietzsche - Umano, troppo umano [1879]


Il tema principale di questa raccolta di aforismi è lo spirito libero. Libero è lo spirito quando pensa diversamente da quello che, secondo il suo sviluppo storico, l'ambiente, le opinioni dominanti del tempo, dovrebbe pensare. Egli è l'eccezione e non importa se gli spiriti schiavi lo rimprovereranno. Il concetto di libertà spirituale è però negativo: non è proprio degli spiriti liberi avere idee giuste, quanto piuttosto l'essersi sbarazzati di una tradizione; essi vogliono delle ragioni, mentre gli altri si accontenteranno della fede. Per quanto la prima edizione dell'opera sia dedicata a Voltaire, lo spirito che la anima è lontano dall'illuminismo: questo ha fiducia nella ragione, per Nietzsche invece tale fiducia è un mito sorto dalle esigenze di determinate situazioni storiche e di determinate necessità pratiche. La morale e la religione devono essere superate, poiché solo elevandosi sopra di esse è possibile comprenderle. L'arte è una finzione ipocrita e menzognera, da commedianti, la musica un veleno dello spirito. Storia, morale, religione, arte però devono essere sperimentate perché la vita diventi strumento del conoscere e sia possibile raggiungere la saggezza. Il Genio è un mistificatore, è il grande commediante che presenta l'apparenza sotto veste di realtà. Quest'ultima affermazione offese Wagner, che rispose con parole amare sulle «Bayreuther Blatter». Ma Wagner, che aveva ormai scritto il Parsifal, aveva assunto una posizione religiosa e mistica agli antipodi di quella nietzschiana.
Lo spirito libero non può trovarsi sulla terra che nella condizione di un viandante in perenne errare, non per raggiungere una meta, poiché questa non esiste, ma per tenere gli occhi bene aperti su tutto quello che gli si presenta nel mondo, e non può lasciare quindi che il suo cuore si leghi troppo salda mente a una cosa sola. Lo spirito libero sottopone ad una analisi i sentimenti morali e religiosi e spiega gli uni e gli altri senza bisogno di ricorrere alla cosa miracolosa degna di una omerica risata. Con questa impostazione Nietzsche abbandona definitivamente Schopenhauer. L'analisi dei sentimenti morali va attuata mediante l'osservazione di ciò che è umano e non divino e va integrata alla conoscenza e sfata pregiudizi secolari. Soprattutto sfata il pregiudizio sulla libertà e quelli della colpa e della responsabilità da esso derivati. La conoscenza della storia di un delitto, delle sue motivazioni psicologiche e sociali, dimostra che il suo artefice il più delle volte è stato costretto ad agire come ha agito, quindi punendolo puniremmo l'eterna necessità. L'analisi storica dei sentimenti religiosi è altrettanto dissacrante di quella sulle altre idee tradizionali: la religione è una abitudine barbara che mira ad avvilire l'uomo.
Nietzsche applica la sua prospettiva critica anche alla vita sociale: donna, matrimonio, moda, ecc. e alla nuova cultura. Dall'indagine sull'origine antropologico-psicologica e giuridico-politica dei comportamenti morali che troviamo in questi volumi, se ne ricava che la morale contribuisce, costringendo l'uomo a vergognarsi dei suoi istinti e a ricacciarli nel profondo, allo sviluppo di una civiltà fondata sul conflitto intrapersonale ed interpersonale e sulla menzogna personale e collettiva, e perciò di una società malata alle radici.

Umano, troppo umano: 1 (Piccola biblioteca Adelphi)

Paper Model - Mach 5

Oggi ho terminato questo bel modellino di carta della Mach 5, protagonista di una vecchia serie di cartoni animati degli anni '60 nota in Italia con il titolo di "Superauto Mach 5 Go! Go! Go!". In questi giorni è presente nelle sale italiane anche la trasposizione cinematografica che riporta il titolo originale del cortoons: Speed Racer. Il progetto è ancora una volta opera di PaperInside e lo si può scaricare curiosando nel sito. Un dettaglio molto carino è la realizzazione della fanaleria anteriore tramite piccoli coni di acetato giallo. Il particolare più difficile da realizzare è stato quello finale, cioè il parabrezza trasparente che si è incollato con notevole difficoltà. Alla fine il modello è risultato lungo circa 35 cm. In fondo al post ho anche riportato la video sigla italiana del cartone animato cantata dai Cavalieri del re.












lunedì 2 giugno 2008

Paper Model - BatMobile [1966]

Oggi ho terminato questo splendido modello di carta della famosa Bat Mobile, il veicolo di Batman e Robin, nella versione del 1966. Il progetto è opera di PeperInside e si può reperire qui. Dato la grande quantità e minuzia dei particolari ho deciso di cimentarmi subito nella realizzazione in versione A3, valorizzando molto le ricche texture e i dettagliatissimi interni, ottenendo così un modello lungo quasi 40 cm. Una caratteristica di questo paper model che mi ha davvero impressionato è la precisione nella ricostruzione degli interni del veicolo: sono stati previsti addirittura l'estintore e il "bat-telefono" rosso, oltre che al volante ed altri leveraggi. Un altro dettaglio veramente pregevole sono le parti in vetro realizzate come al solito con pezzetti di acetato.
Ci sono molti appassionati di questo veicolo in giro per il mondo e un bel sito a riguardo è il seguente, dove si possono trovare parecche informazioni curiose e moltissime foto:
http://www.1966batmobile.com/