Pubblicato la prima volta nel 1959, La solitudine del maratoneta deve la sua fama in parte a una suggestiva trasposizione cinematografica del racconto che dà il titolo alla raccolta, ma sicuramente allo stile innovativo, e ancor oggi modernissimo, della scrittura di Sillitoe: l’intero racconto che dà il titolo alla raccolta è un lungo inarrestabile fiume in piena di sessanta pagine che ripercorre, al ritmo dei suoi passi durante una gara di maratona, i pensieri agitati del protagonista. Colin Smith, un giovane scapestrato rinchiuso in un riformatorio, di cui il direttore dell’istituto ha intuito e incoraggiato il talento sportivo, continuerà a chiedersi a ogni passo della sua gara per chi o per cosa stia correndo, trovando l’unica risposta possibile a un passo dal traguardo, che non raggiungerà mai.
La solitudine del maratoneta (Minimum classics)
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