Nell'immaginario di José Saramago gli oggetti si distraggono spesso dalle loro funzioni di oggetti per assumere un'indipendenza pericolosa, come può esserlo la fantasia. In "Sedia" la protagonista principale è appunto la sedia occupata da una vittima senza nome che cade al rallentatore (ma non è difficile riconoscervi il dittatore portoghese Antònio de Oliveira Salazar, poco eroicamente morto per una caduta dalla sedia su cui riposava). In "Embargo" il protagonista non è tanto l'impiegato che sta andando a lavorare in auto, ma l'auto stessa, sorta di macchina infernale che si ribella all'embargo sul petrolio voluto dagli arabi e porta alla morte il padrone conducente. E' un oggetto, un oggetto quasi, è in fondo anche il Centauro dell'omonimo racconto, un'anima a cui due corpi e due esperienze della sensibilità non possono dare pace se non nell'istante finale, quello della morte che rappresenta il compimento, la realizzazione del Centauro come oggetto mitologico. Nei racconti di questo libro l'epidemia di indipendenza si diffonde, l'elemento fantastico ci restituisce un mondo forse meno funzionale, ma senz'altro più corrispondente al vero. Lo si può attraversare come un nuovo territorio.
Oggetto quasi (Einaudi tascabili. Scrittori)
1 commento:
Si, probabilmente lo e
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