domenica 10 agosto 2008

Rapporti con le banche


Volevo segnalare questa bella iniziativa da parte di Adusbef, che ci aiuta a capire meglio i meccanismi bancari e ci fornisce un modo per migliorare i nostri rapporti con gli istituti di credito, preservandoci da spiacevoli "sorprese". Riporto le motivazioni che stanno alla base dell'iniziativa e i links per scaricare un libro completo sull'argomento.
Buona lettura.

E' noto che le banche non sono molto interessate a far conoscere alla clientela l'uso migliore ed efficace dei prodotti e dei servizi del credito. L'ignoranza in cui è lasciato il correntista è - disgraziatamente - congeniale alla conduzione di un rapporto sbilanciato a favore delle aziende di credito. Fa comunque riflettere il fatto che aziende fornitrici di servizi siano così poco interessate a far usare in maniera la più economica possibile i prodotti ed i servizi erogati secondo standard di efficienza e qualità. Dopo la metà degli anni '90, Adusbef ha rilevato una veloce decadenza nell' assistenza di sportello: non solo i depositanti e gli utenti (fornitori della materia prima trattata dalla banche), ma anche gli stessi operatori economici sono tenuti all' oscuro delle caratteristiche, ad esempio, dell'affidamento del conto, dei servizi di supporto all'esportazione o, più semplicemente, all'attività commerciale. Vista la situazione richiamata, il sistema bancario si è sviluppato in maniera autoreferenziale, tenendo in scarsa considerazione le esigenze della clientela (singoli utenti o aziende private o pubbliche). In particolare il piccolo correntista è sempre stato considerato come ultima ruota del carro, un limone da spremere, mentre dovrebbe essere considerato il primo finanziatore del sistema. Questa anomalia è particolarmente sconcertante per un settore che non produce beni, ma servizi, e le cui aziende continuano ad essere sul mercato perché altri soggetti sono disposti a remunerare i servizi da loro offerti e da questi utilizzati.
Viste le caratteristiche non proprio avanzate, il provincialissimo sistema bancario italiano ha imposto e tende ad imporre prodotti omogenei, di qualità scadente, mai all'avanguardia, di costo particolarmente elevato; nei fatti, in regime di monopolio. Per decenni il cliente non è stato in grado di scegliere soluzioni alternative: le norme uniformemente vessatorie, i costi praticamente identici, le dimensioni aziendali "suggerite" dalla Banca d'Italia, accettate dagli istituti di credito in cambio di "comprensioni" più o meno professionali, hanno fatto crescere un sistema creditizio nazionale più da sopportare che in grado di favorire il sistema economico; senza prodotti innovativi e respiro asfittico; con gli oltre trecentomila addetti che, ancora oggi, hanno l'atteggiamento tipico di chi elargisce i suoi servizi e per questo deve essere ringraziato.Una tale posizione di vantaggio dell'offerta nei confronti della domanda (praticamente obbligata) ha permesso alle aziende creditizie l'adozione di politiche di bilancio impostaste esclusivamente sul controllo del differenziale "tasso passivo - tasso attivo" e sull'aumento dei costi dei singoli servizi, a copertura di erogazioni ed impieghi decisi, troppo spesso, "per meriti speciali".
Il progetto, mirato alla divulgazione delle caratteristiche fondamentali dei servizi del credito, ha l'obbiettivo di mettere in grado la clientela bancaria di "trattare", in agenzia, i propri interessi attraverso una maggiore e meglio circostanziata conoscenza degli strumenti offerti dalle banche ed utilizzati dai correntisti. L'obbiettivo finale è, quindi, quello di riequilibrare un rapporto impari, attraverso la individuazione delle situazioni di ombra nei contratti cliente/banca.

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