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Narrazione serratissima e di grande modernità, La bestia umana rappresenta senza dubbio uno dei capolavori di Zola. Romanzo «del Desiderio, del Delitto, del Destino» (secondo la bella definizione di Roland Barthes), quest’opera è il tassello che Zola, nella sua «storia naturale e sociale di una famiglia sotto il Secondo Impero», doverosamente dedica alla ferrovia, grande avvenimento economico e simbolico di quegli anni, inquietante macchina-femmina dal ventre incandescente e vorace, «bestia sorda e cieca» apportatrice, come la protagonista femminile del libro, di distruzione e di morte. Come ha scritto Ottavio Cecchi, «”viaggio” e scandaglio nella società, legge dell’ereditarietà, crudezza di linguaggio e impassibilità dell’autore di fronte agli avvenimenti, qui celebrano il loro trionfo».
La bestia umana (Classici)
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