Nel settembre del 2006, dal podio del Fondo monetario internazionale, un professore di economia della New York University ammonì i presenti su un imminente, terribile crack dell'economia mondiale, innescato dalla crisi dei mutui immobiliari americani, dall'oscillazione dei prezzi del petrolio e dalla conseguente crisi di fiducia dei consumatori. All'epoca nessuno diede peso alle sue fosche analisi, ma oggi Nouriel Roubini è riconosciuto come uno degli economisti più autorevoli del mondo, dopo che tutte le sue previsioni si sono puntualmente avverate. In questo libro Roubini svela finalmente ai lettori in che modo è riuscito a prevedere prima di altri la crisi in arrivo, evidenzia gli errori da evitare nella fase attuale, indica i passi da compiere per uscirne in modo stabile. Centrale nella sua visione è la convinzione che i disastri economici non sono "cigni neri", eventi unici e imprevedibili, privi di cause specifiche. Al contrario, i cataclismi finanziari sono vecchi quanto il capitalismo stesso e si possono prevedere e riconoscere mettendo a confronto i dati ricavabili dalle diverse realtà geografiche e dalle diverse epoche storiche. Solo ricavando i giusti insegnamenti da queste esperienze, ammonisce Roubini, possiamo fronteggiare l'endemica instabilità dei sistemi finanziari, imparare a prevederne i punti di rottura, circoscrivere i pericoli di contagio globale, e soprattutto riuscire a immaginare un futuro più stabile per l'economia mondiale.
La crisi non è finita (Serie bianca)
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