La parabola artistica di Alberto Viani è certamente una delle più interessanti del secolo scorso, anche a livello internazionale. Sono celebri le sue “Bagnanti”, le sue “Chimere”, i suoi torsi levigati, stilizzati, eterei. Dietro tali creazioni, dalle linee così pure ed essenziali, si nasconde un intenso percorso di ricerca, raro di questi tempi, fatto di idee, schizzi, ripensamenti, correzioni e passi in avanti. Lo scopo di questa mostra è quello di mostrare al pubblico tale percorso, evidenziandone alcuni tratti salienti. Essa assume un impianto didattico: si vuole porre l’attenzione non tanto sulla pur indiscussa valenza della sua scultura ma quanto sul percorso creativo necessario alla sua realizzazione. Infatti oltre a presentare le sue opere grafiche, si cerca di far emergere la personalità di Alberto Viani, uomo schivo, meditativo e concreto, interessato più all’approfondimento filosofico dei significati delle sue opere che alla loro sterile ed altezzosa esibizione. Vengono proposti i suoi carteggi, quasi come fossero delle opere essi stessi: sono pagine di quaderno riempite da considerazioni sul suo essere scultore, sul suo ruolo d’insegnante all’Accademia di Belle Arti, nonché da schematizzazioni delle teorie espresse da grandi uomini della critica d’arte e della cultura nazionale ed internazionale. Tra i vari nomi compaiono Argan, Bettini, Valery, Brandi, Eco, Barilli. L’esposizione ha una struttura concepita su tre sezioni: la prima, intitolata “Allo specchio – Viani presenta Viani” è dedicata alle considerazioni che egli fa sulla sua arte; nella seconda, dal titolo “Dialoghi”, lo scultore si confronta con le idee di altri grandi pensatori; nella terza, dal titolo “Dalla linea al volume”, si dipana la costruzione di un’opera d’arte dal punto di vista sia teorico che pratico. Dato il valore e la qualità di un autore come Alberto Viani, è sufficiente far rilevare come la ricercatezza, l’eleganza e la raffinatezza delle sue forme siano il risultato di un intenso ed approfondito lavoro, la cui importanza è stata fatta rilevare dai più grandi critici contemporanei. Senza dubbio ci troviamo di fronte ad uno dei massimi artisti del ‘900, entrato di diritto nella storia dell’arte mondiale.
Siro Perin
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