domenica 30 novembre 2008

Emile Zola - L'Ammazzatoio [1877]


Romanzo che esplora i costumi del popolo, la vita del proletariato ai tempi di Napoleone III, L'Ammazzatoio è ancora riconosciuto come uno dei capolavori di Emile Zola. Una storia di amore e morte incentrata sulla figura di Gervaise, lavandaia e poi stiratrice, il cui impossibile riscatto dalla miseria si riflette nel destino di uomini consumati dall'alcool e dall'indigenza nel quartiere della Goutte-d'Or, brulicante cosmo popolare che risulta alla fine l'autentico protagonista della vicenda. L'Assommoir (Il Mattatoio) del titolo, l'osteria-scannatoio, ne è insieme l'epicentro e il luogo di più marcata connotazione simbolica: tutti prima o poi vi arrivano, sognando di evadere ma in realtà innescando il processo della propria autodistruzione. Il vino, la baldoria, la prostituzione del corpo e dell' anima sono le chimere di una classe che paga fino all' olocausto il prezzo della modernizzazione capitalistica, il costo di una rivoluzione industriale che ha necessità di trasformare gli individui in merci, in una condizione di totale dipendenza economica. Zola, padre del naturalismo, indaga quel mondo con l'occhio impassibile dello scienziato ma la sua pagina ribolle di gerghi e di lingua viva, è animata dagli estri di un'immaginazione visionaria. Un esempio che segnerà i maestri del realismo moderno, i testimoni di vita nera, da Maupassant a Verga, a Céline.

L'ammazzatoio (Biblioteca economica Newton)

1 commento:

Anonimo ha detto...

L'ho riletto a distanza di un po' di anni e mi stavo sentendo male!