Capire la mente e le sue manifestazioni… Nell’affermare questo, Guido Baldessari ha rivendicato quale è l’essenza del suo intento filosofico ed artistico. Per rappresentare questo suo concetto egli si serve della luce, che usa per ha creare sfondi neri che simboleggiano l’inconscio umano, sui quali si muovono vertiginosamente e infinitamente strane figure geometriche (iperboli, cerchi, ecc...), intese come manifestazione razionale, quasi geometrica, di questo io interiore, così da permettergli di misurare e coglierne l’immensità. Lo sguardo dell’osservatore, per penetrare tali immensità, deve perciò incunearsi dentro queste forme e roteare assieme a loro: la velocità, il colore vivo metallico, che diventa quasi un flash-back, la mutevolezza spaziale sembrano quasi rimandarci ad accenti futuristici, tanto cari al pittore.
prof. Siro Perin per il CapasoBlog
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