Ad Andrea Camilleri, recatosi da Roma a Siracusa per assistere alla rappresentazione di una tragedia classica, capitano alcuni avvenimenti strani. Qualcuno gli infila in tasca un biglietto con un numero a cui telefonare, ma da una cabina pubblica. E non è possibile ricostruire chi sia l'utente a cui quel numero corrisponde. L'Andrea Camilleri scrittore di romanzi gialli non può sottrarsi a una serie di misteri via via più fitti e inquietanti. Misteri che lo conducono a un casale sperso nella più remota campagna, dove gli verranno mostrati alcuni curiosi oggetti e un diario incredibile, scritto di suo pugno da un artista di quattro secoli prima. Un artista grandissimo e maledetto: Michelangelo Merisi, il Caravaggio. Le note brevi, secche, disarticolate e visionarie di questo diario - alla cui stesura Camilleri dedica un virtuosismo mimetico capace di restituire tutte le torsioni, le incrinature, i bagliori del più corrusco italiano seicentesco - costituiscono una sorta di anomalo romanzo 'nero', fitto di ombre e di allucinazione, sul periodo trascorso da Caravaggio a Malta e in Sicilia nell'estate del 1607. Questa volta la scrittura di Camilleri si distacca dal saporoso impasto che lo ha reso celebre e si tuffa nel passato per sintonizzarsi, attraverso le aspre e dissonanti note barocche, sulla psicologia torturata dell'artista e indagare le ragioni profonde della sua pittura. Il risultato è un testo che ci restituisce con enorme intensità la voce di un pittore grandissimo e misterioso. L'immedesimazione narrativa di Camilleri riesce così nel miracolo di offrirci uno sguardo nuovo su quell'arte inimitabile delle luci e delle ombre che da secoli ci affascina con la sua potente, straniata suggestione.
Il colore del sole (Oscar bestsellers)
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