Mai tante crisi tutte insieme: clima, ambiente, energia, risorse naturali, cibo, rifiuti, economia. Eppure la minaccia della catastrofe non fa paura a nessuno. Come fare? Ci vuole una nuova intelligenza collettiva. Stop a dibattiti tra politici disinformati o in conflitto d'interessi. Se aspettiamo loro sarà troppo tardi, se ci arrangiamo da soli sarà troppo poco, ma se lavoriamo insieme possiamo davvero cambiare. L'autore racconta il suo percorso verso la resilienza, ovvero la capacità di affrontare serenamente un futuro più incerto, e indica il programma politico che voterebbe. Il cambiamento deve partire dalle nostre case (più coibentate), dalle nostre abitudini, più sane ed economiche (dal consumo d'acqua ai trasporti, dai rifiuti alle energie rinnovabili, dall'orto all'impegno civile). Oggi non possiamo più aspettarci soluzioni miracolistiche: meglio dunque tenere il cervello sempre acceso, le luci solo quando servono.
mercoledì 28 agosto 2013
S. Perotti - Adesso basta [2011]
Ne abbiamo abbastanza. Lavorare per consumare non rende felici. Lo sappiamo tutti, ma come uscirne? Cambiare vita da soli sembra una scelta troppo faticosa. Addirittura impossibile. Invece no. Il downshifting ("scalare marcia, rallentare il ritmo") è un fenomeno sociale che interessa milioni di persone nel mondo (complice anche la crisi). Ma non si tratta solo di ridurre il salario per avere più tempo libero. Simone Perotti propone qui un cambio di vita netto, verso se stessi, il mondo che ci circonda, le abitudini, gli obblighi, il consumo. La rivoluzione dobbiamo farla a partire da noi, riprendendoci la nostra vita per essere finalmente liberi. Come ha fatto l'autore, che racconta la sua esperienza entrando nel merito delle conseguenze economiche, psicologiche, esistenziali, logistiche. Dire no non basta per essere felici. L'insicurezza economica cui andiamo incontro è anche un'occasione per ripensarci.
B. Grillo - Alta voracità [2012]
Siamo un Paese di terza categoria, con un'economia allo sfascio e intere generazioni votate alla disoccupazione? Colpa del posto fisso, delle pensioni, della sanità, della scuola e soprattutto del fatto che mancano le Grandi Opere. Questo ci ripetono politicanti incalliti e tecnici riciclati, mentre una riforma dopo l'altra ci privano dei nostri diritti fondamentali: un lavoro sicuro, una vecchiaia dignitosa, la salute e l'istruzione. Non ci sono i soldi, ci dicono. Falso. I soldi ci sono: peccato che chi ci governa li investa in stipendi e privilegi parlamentari o in progetti senza senso. Quante risorse stiamo sprecando in nome della loro megalomania o dei loro interessi, nello stesso momento in cui ci chiedono sacrifici, sacrifici e altri sacrifici? Questo libro è un racconto, una denuncia, un prontuario di sopravvivenza, un grido di battaglia, per non restare soli ciascuno di fronte al proprio grande o piccolo scempio, al cantiere inutilmente aperto sotto casa propria, alla catastrofe economica incombente sui propri figli. Perché invece il problema è di tutti. Dalla Tav in Val di Susa fino al ponte sullo stretto di Messina, passando per le spiagge devastate della Sardegna e l'incubo della Salerno-Reggio Calabria, si trivella in mare per un petrolio che non c'è, si bucano le montagne per treni che non passeranno, si inquinano le falde acquifere per creare basi militari, ci si toglie l'aria con gli inceneritori.
M. M. Robin - Il veleno nel piatto [2012]
Moltissime ricerche scientifiche ed epidemiologiche segnalano che nel corso degli ultimi trent’anni il tasso di incidenza dei tumori è aumentato del 40 per cento in paesi come gli Stati Uniti, la Norvegia e la Svezia. Sempre in questo lasso di tempo la progressione delle leucemie e dei tumori cerebrali tra i bambini (secondo quanto sostengono gli studi dell’International Agency for Research on Cancer) è stato del 2 per cento annuo. Per non parlare dell’evoluzione simile per le malattie neurologiche (Parkinson e Alzheimer) e autoimmuni. Come spiegare questa epidemia inquietante, che colpisce soprattutto i paesi “sviluppati”? Alla domanda risponde Marie-Monique Robin in questo libro choc, frutto di un’inchiesta condotta per due anni tra America del Nord, Asia ed Europa (anche in Italia). Nell’appoggiarsi su numerosi studi scientifici, ma anche sulle testimonianze dei ricercatori e dei rappresentanti delle agenzie di regolamentazione, l’autrice dimostra che la causa principale di questa vera e propria epidemia è di tipo ambientale. In particolare per la presenza di decine di molecole chimiche che hanno invaso il nostro ambito quotidiano e l’alimentazione dalla fine della Seconda guerra mondiale. Per questo, l’autrice ripercorre l’intera catena produttiva del cibo: dall’utilizzo dei pesticidi nei campi fino all’impiego di additivi e plastiche per uso alimentare nei nostri piatti. Nel fare ciò mette a nudo il sistema di valutazione e omologazione dei prodotti chimici, attraverso gli esempi emblematici dei pesticidi, dell’aspartame e del bisfenolo A. E infine descrive le pressioni e le manipolazioni messe in atto dall’industria chimica per mantenere sul mercato prodotti altamente tossici.
giovedì 1 agosto 2013
G. Berto - Il male oscuro [1964]
Questo romanzo audacemente sperimentale, che alla sua uscita vinse contemporaneamente il Premio Viareggio e il Premio Campiello, è la testimonianza di una nevrosi che si scatena nel protagonista dopo la morte del padre, con un crescere e proliferare fino alla scoperta della psicoanalisi che l’autore affronta come tema centrale del suo racconto autobiografico: un libero e ininterrotto fluire del pensiero e delle immagini come in un monologo interiore.
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