Iniziato nel 1887 e pubblicato a spese dell'autore solo nel 1892, “Una vita” è il primo romanzo di Italo Svevo.Il protagonista è Alfonso Nitti, giovane colto che vive in ristrettezze economiche ed è costretto a trasferirsi dall’amato paese natale in città, per lavorare presso la banca Maller. Tormentato dalla nostalgia per la sua terra ed oppresso dal lavoro, Alfonso trova conforto solo nelle visite in casa Maller, soprattutto in virtù dell’amicizia con la figlia del principale, Annetta, che gli propone la stesura di un romanzo a quattro mani e conquista rapidamente il suo cuore. Costretto a separarsi dalla giovane a causa della lunga malattia e successiva morte della madre, al suo ritorno Alfonso scopre con sgomento che Annetta si è fidanzata con il cinico cugino Macario. Sconvolto, egli chiede alla ragazza un ultimo appuntamento, ma al posto di Annetta si presenta il fratello Federico. Sottrattosi al duello, Nitti sceglie come estrema soluzione il suicidio.Il romanzo, che doveva intitolarsi "Un inetto", è la storia di un uomo solo, scisso dalla società ed incapace di accettarne le regole. Il tentativo di uscire dal proprio isolamento si rivela fallimentare ed evidenzia l'esistenza di un confine invalicabile tra il mondo dell'alta borghesia capitalista e l'universo piccolo borghese. Alfonso Nitti è un antieroe che vive continuamente in bilico tra il desiderio di affermarsi, le velleità letterarie, la consapevolezza della propria superiorità rispetto al mondo esterno ed un’innata incapacità ad agire. Ogni tentativo si rivela vano perché Alfonso rimane sempre uguale a se stesso; anche il gesto estremo del suicidio non ha niente d’eroico, rappresentando bensì l’ennesimo compito svolto meccanicamente.
Una vita (Oscar classici moderni)