martedì 31 luglio 2012

A. Huxley - Ritorno al mondo nuovo [1959]


Nel 1932, mentre il mondo era ancora alle prese con la crisi economica che aveva investito America ed Europa e le dittature politiche si venivano progressivamente affermando, Aldous Huxley pubblica Il mondo nuovo, pietra miliare della letteratura avveni ristica. In questo romanzo fantastico-satirico si prefigura e ipotizza una società il cui volto è mutato dalla scienza: una società pianificata in nome del razionalismo produttivistico, nemica di ogni «sovvertimento dell'Ordine e della Stabilità», sessualmente e biologicamente rafforzata e ristrutturata, votata all'assoluta Perfezione. Ogni emozione, ogni sentimento vi sono banditi, e gli uomini, ridotti a robot, vivono in chiave di utopia un benessere che li fa schiavi del progresso. Ventisette anni dopo, nel 1959, nel saggio-commento «Ritorno al mondo nuovo», Huxley riesamina le profetiche tesi del 1932 alla luce degli avvenimenti susseguitisi in quegli anni notando come molte delle invenzioni avveniristiche, presentate allora con mordace ironia, non siano più lontane dalla realtà, e come le organizzazioni nelle quali si assomma il potere stiano manipolando scientificamente i pensieri e i sentimenti degli uomini, tentando di trasformare gli esseri umani in automi. Un documento impressionante e insieme un monito e una sfida all'uomo perché difenda le proprie libertà.

martedì 24 luglio 2012

A. Camilleri - La presa di Macallè [2003]


Una priapata storica è, questo romanzo di Camilleri. Dal «furore» alla «cenere». A Vigàta. Nell'anno di grazia 1935 della guerra di Abissinia, che la letteratura conosce come «baggiana criminalità»; e i calendarietti profumati dei barbieri fecero sognare come scorciatoia per il possesso, a pugno stretto, del profondo nero di Tettonia o Culonia bella. La voce del Duce vi occupa lo spazio pornografico che intercorre tra una porta che si chiude e una mutanda che si abbassa; tra una bottoniera che salta e una elargizione genitale. Mentre si consuma lo scandalo delle «cose vastase», che corrompono l'innocenza di un bambino prodigiosamente pubere. Michilino è figlio del camerata Giugiù. È un «picciliddro». Indossa la divisa di Figlio della Lupa. Libro e moschetto lo fanno fascista perfetto. Prima comunione e cresima lo arruolano nella milizia di Cristo. Il bambino si cerca a tentoni, tra un padre che si ringalluzza con la creata di casa e una madre che si dà alla «penetrante conversazione» con un prete. Il sofistico professore Gorgerino, pedofilo e capo dell'opera nazionale balilla, lo introduce alla ginnastica degli spartani («i fascisti ai tempi dei Greci»): lo denuda e brutalizza il suo «loco spartano» per festeggiare di volta in volta la presa di Macallè, di Tacazzè, Adigrat, Amba Alagi, Amba Aradam, Axum. La vedova Sucato lo turba con le sue corporali astuzie. E la solidarietà sordida della cugina Marietta, una fidanzata di guerra, lo porta al delirio ferino dei sensi e alla consumazione del gaudio misterioso del sesso. Vari teatri in un sol teatro spiega la mascherata pubblica organizzata con i balilla e le piccole italiane, per festeggiare la presa di Macallè; e onorare i caduti in guerra. Una rumorata eroica. Ovvero «una minchiata solenne», nelle parole di Cucurullo che nella battaglia aveva perso il figlio Balduzzo. (segretamente fidanzatosi con Marietta). Una monumentale cialtroneria, «una vigliaccata», nel commento del sarto comunista Maraventano subito arrestato. Fu quella stessa sera della rappresentazione che Michilino, risentitosi, maturò l'idea di vendicare la sua fede in Cristo e in Mussolini, e di giustiziare il coetaneo figlio del sarto: «Un comunista non è un omo, ma un armàlo e perciò se s'ammazza non si fa piccato». Quella di Michilino è un'infanzia sabotata. La sua innocenza è stata adescata, profanata, manomessa e seviziata. Corrotta e depravata. Fino al fanatismo, che confonde cielo e terra, fede politica e fede religiosa, e arma la mano. Michilino è arrivato al punto di non ritorno di un terrorista. Soldato irregolare di una fantomatica milizia, del Duce e di Cristo, si trasforma in pluriomicida. In castigatore, e vendicatore-suicida. La presa di Macallè è un romanzo paradossale che intenzionalmente trasmoda nel troppo, ed eccede ogni misura, a partire dalla promozione a protagonista di un «angilu minchiutu» di sei anni. Una parabola grottesca, che va fabulando la tragicità e la normalità abnorme della violenza. Una «istoria» infine, di dolente tenerezza per una infanzia tradita.

sabato 21 luglio 2012

P. Giordano - La solitudine dei numeri primi [2008]


Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare la scuola di sci. È una mattina di nebbia fitta, lei non ha voglia, il latte della colazione le pesa sullo stomaco. Persa nella nebbia, staccata dai compagni, se la fa addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista spezzandosi una gamba. La lasciamo sulla neve credendo che morirà assiderata. Invece si salva, ma resterà zoppa e, soprattutto, segnata per sempre. Mattia è un bambino molto intelligente, ma ha una gemella, Michela, ritardata. La presenza di Michela umilia Mattia di fronte ai suoi compagni e, per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia abbandona Michela nel parco, con la promessa che lei lo aspetterà. Mattia non ritroverà più Michela. In quel parco, Michela si perde per sempre. Le vite di Alice e di Mattia, due esistenze segnate, si incroceranno. Diventeranno, Alice e Mattia, adolescenti, giovani, adulti.

lunedì 16 luglio 2012

B. Fenoglio - Una questione privata [1963]


Nelle Langhe, durante la guerra partigiana, Milton (quasi una controfigura di Fenoglio stesso), è un giovane studente universitario, ex ufficiale che milita nelle formazioni autonome. Eroe solitario, durante un'azione militare rivede la villa dove aveva abitato Fulvia, una ragazza che egli aveva amato e che ancora ama. Mentre visita i luoghi del suo amore, rievocandone le vicende, viene a sapere che Fulvia si è innamorata di un suo amico, Giorgio: tormentato dalla gelosia, Milton tenta di rintracciare il rivale, scoprendo che è stato catturato dai fascisti...

sabato 14 luglio 2012

Paper Model - Peugeot 308cc

Pubblico le foto di un modello di carta che ho realizzato negli ultimi giorni: una replica della Peugeot 308cc. Questo modello l'ho costruito per una persona moooolto speciale e spero sia di suo gradimento. La parte sicuramente più suggestiva di questo lavoro sono gli interni veramente molto dettagliati. Rispetto il progetto originale ho realizzato il parabrezza e i finestrini laterali con dell'acetato trasparente per conferire ulteriore realismo al modellino e ho aggiunto una semplice antennina sulla cima del parabrezza. Per esporlo e preservarlo dalla polvere ho anche realizzato un piedistallo e un semplice box in acetato. Il modello è scaricabile al seguente indirizzo:
http://www.leclubpeugeot.jp/papercraft/308cc.html