lunedì 1 agosto 2011

J. Fante - Il Dio di mio padre [1985]


Può celebrare gioie e misfatti del proprio impossibile padre. Oppure raccontare una fuga da casa per cercare di entrare a far parte della squadra di baseball dei New York Giants. O ancora descrivere l'eroica epopea di un lavoratore filippino alla conquista di una bionda americana, e con lei di tutta l'America. Quale che sia la situazione, John Fante sa come arrivare al cuore dei lettori. Riesce a stupirli e a commuoverli con la calda, quasi disarmante immediatezza di una scrittura che sembra alimentarsi direttamente dalla vita. Questi racconti, finora inediti in Italia, risalgono per lo più agli anni Quaranta e ai primi anni Cinquanta, e sono un'ulteriore conferma della straordinaria vitalità di uno scrittore che come pochi ha saputo rappresentare gli incanti e gli "assoluti" della fanciullezza e dell'adolescenza, le intermittenze e le ribellioni di un carattere giovane e "ruggente", che sa sorridere di fronte alle lusinghe e ai disinganni dell'esistenza. Diceva Charles Bukowski: "Fante scrive con le viscere e per le viscere, con il cuore e per il cuore".

Il dio di mio padre (Gli alianti)

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