martedì 30 novembre 2010

W. Faulkner - Santuario [1931]


Siamo tra Mississippi e Missouri, nel pieno della Grande Depressione e del proibizionismo. Una casa "buia, desolata e meditabonda" persa tra boschetti di cedri e prati inselvatichiti, nasconde una distilleria clandestina gestita da una banda di magnaccia e sbandati. Qui un pomeriggio, con un accompagnatore già ubriaco, irrompe come un'aliena Temple Drake, studentessa diciassettenne "non più proprio bambina, non ancora donna". "Dritta come una freccia nel vestitino succinto", il cappellino spinto all'indietro a sprigionare "quel che di licenzioso", Temple innescherà un tragico domino di perversione e di morte. Momento fatale sarà l'incontro tra i suoi occhi "tutti pupilla" e quelli, simili a "due grumi di gomma", del capobanda Popeye, dal volto perennemente contratto nella smorfia supplice di chi si accende una sigaretta dietro l'altra - un volto corrotto che porta incisa la perdita dell'innocenza di un intero Paese. Dopo aver freddato un suo scagnozzo e deflorato la ragazza tra le mura sventrate del fienile, Popeye riuscirà a segregarla in un bordello di Memphis e a far incolpare del delitto uno dei suoi uomini; ma un beffardo contrappasso si abbatterà su di lui, lasciando il lettore scosso e attonito perché "forse è nell'istante in cui ci rendiamo conto, in cui ammettiamo che nel male vi è un disegno logico, è allora che moriamo".

Santuario (Biblioteca Adelphi)

domenica 28 novembre 2010

LC - Meter #6

Pubblico con piacere la foto della realizzazione di Egidio del Capaso Lc Meter.

J. Steinbeck - Quel fantastico giovedì [1954]


Reduce dalla guerra alla nativa Monterey di California, Doc, un giovane biologo, vi ritrova immutati sole, mare tradizioni, e con essi la vecchia compagnia di Cannery Row, il quartiere dell'allegra cittadina. Qualcosa però è cambiato in lui : da uomo pacifico, appagato in amore, soddisfatto della vita, Doc si scopre inquieto, scontento, intollerante del proprio mondo. "Che cos'ha significato la mia vita finora, e che cosa può significare nel tempo che mi resta?" egli si chiede. Ma a questo primo acquistare coscienza di sé, le antiche abitudini e la cerchia spensierata degli amici oppongono il loro ottimistico egoismo. Doc, più che a se stesso, sembra appartenere a Cannery Row, all'immutabile paesaggio in cui è cresciuto. Finché l'amore di Susi, nato come innocente burletta in un "fantastico" giovedì, finisce per rendere a Doc il senso smarrito delle cose e la felicità invano cercata altrove. Attorno ai due ignari colombi ruota tutto il piccolo mondo provinciale del quartiere: il messicano, la ruffiana, lo sconcertante Hazel: quell'umanità "minore" tanto cara al cuore di Steinbeck che qui vive in un felice eterno giovedì della vita.

Quel fantastico giovedì (Oscar scrittori moderni)

sabato 20 novembre 2010

Paper Model - Locomotiva 422.002

Dopo un po' di tempo di inattività, la Capaso Paper Model Farm ha ripreso la sua produzione ed ecco l'ultimo lavoretto realizzato: una splendida locomotiva 422.002 (modello 422 esemplare numero 2) degli anni '20. La costruzione di questo modello mi ha particolarmente entusiasmato perché non avevo mai realizzato una locomotiva a vapore e devo dire che, pur non essendo uno dei modelli più complessi con i quali mi è capitato di cimentarmi, non è stata proprio una passeggiata. La locomotiva è costituita esattamente da 100 pezzi disposti su due fogli A3 e risulta lunga circa 17cm. Nel kit è presente anche un bel piedistallo con fondale dell'epoca.














domenica 14 novembre 2010

K. Vonnegut - Mattatoio n. 5 [1968]


Verso la fine della seconda guerra mondiale Vonnegut, americano di origine tedesca, accorse con tanti altri emigranti in Europa per liberarla dal flagello del nazismo. Fatto prigioniero durante la battaglia delle Ardenne, ebbe la ventura di assistere al bombardamento di Dresda dall'interno di una grotta scavata nella roccia sotto un mattatoio, adibita e deposito di carni. Da questa dura e incancellabile esperienza nacque "Mattatoio n. 5 o La crociata dei bambini", storia semiseria di Billy Pilgrim, americano medio affetto da un disturbo singolare ("ogni tanto, senza alcuna ragione apparente, si metteva a piangere") e in possesso di un segreto inconfessabile: la conoscenza della vera natura del tempo.

Mattatoio n. 5 (I narratori)

mercoledì 10 novembre 2010

W. Faulkner - La paga dei soldati [1926]


Non sempre un'opera prima segna la nascita di uno scrittore. Ma se si tratta di William Faulkner, e se la materia del romanzo ha il sapore di un regolamento di conti, o di un risarcimento, il miracolo può avvenire. Quando La paga dei soldati esce per la prima volta, nel 1926, Faulkner ha trascorso gli otto anni dalla fine della Grande Guerra raccontando episodi del conflitto; e l'impressione che il lettore comune ricava dal libro è che il suo protagonista, il tenente Donald Mahon, sia un alter ego dell'autore. Così non è, dal momento che Faulkner, scartato dall'aviazione americana per un problema di centimetri e poi arruolatosi sotto falso nome in quella canadese, non aveva fatto in tempo a partire per l'Europa prima dell'armistizio: dunque non era stato, come Mahon, orribilmente ferito in combattimento, né aveva dovuto attraversare una tormentosa convalescenza affidandosi alle cure di tre donne la sensuale fidanzata Cecily, "insincera come un sonetto francese", la governante Emmy, sua amante anni prima per una sola notte, e la giovane vedova Margaret Powers. Il dolore e le passioni di Mahon - o di quanto resta di lui si trasformano così in quell'urlo che di Faulkner diverra più tardi l'emblema: e in un magnifico furore che investe le passioni e le miserie di un intero microcosmo, su su fino alla "muta cacofonia dorata delle stelle".

La paga dei soldati (Biblioteca Adelphi)

martedì 2 novembre 2010

J.D. Barbey d’Aurevilly - Il cavaliere des Touches [1864]


Publicato nel 1864, Il Cavaliere des Touches, è un romanzo concepito come seconda parte del grande affresco storico del Cotentin negli anni della Rivoluzione, e ne rappresenta la conclusione. Anche in quest' opera si avverte il fascino della chouannerie, la lotta partigiana senza speranza — e proprio per questo ancora più nobile — che un intero popolo, quello normanno, condusse, in nome di Dio e del re, contro i Bleus, i soldati della Rivoluzione, che venivano a "pacificare" nel sangue un’intera regione. Il cavaliere des Touches, agente di collegamento fra gl’insorti monarchici e i nobili francesi emigrati in Inghilterra, che passa attraverso le alterne vicende della carcerazione e della condanna a morte, per poi essere liberato in modo rocambolesco dai suoi compagni d’avventura, diviene il simbolo dell’esistenza vissuta in modo estetizzante in un mondo dominato ormai dalla ragione illuministica e dalla piattezza dell’etica borghese.

Il cavaliere Des Touches (Nuovo portico)