domenica 22 novembre 2009

Camillo Boito - Senso


«Forte, bello, perverso, vile, mi piacque.» Con queste parole la contessa Livia Serpieri qualifica la natura della sua morbosa passione per il tenente Ruz. Ha inizio una travolgente vicenda sentimentale, che farà vivere alla protagonista di questo racconto l’adulterio, ma anche una cocentissima delusione e la più spietata delle vendette. Con Senso, Boito ci offre la chiave d’accesso a una stanza tormentata dal desiderio bruciante e da un’appassionata torbidezza. Un cuore femminile ricco di frenetici entusiasmi e splendida abiezione, disegnato attraverso una prosa, che, per converso, spicca per la sua limpida eleganza. L’amore e la morte, il soprannaturale e il mistero, la passione fino alle estreme conseguenze: ecco tutti gli ingredienti cari alla “Scapigliatura”, con i quali Camillo Boito costruì le sue storie. Presidente dell’Accademia di Brera, fu uomo dedito a molti impegni, oltre che al mestiere della scrittura, ma lasciò una traccia importante nella letteratura di fine ottocento, creando uno dei più travolgenti antieroi femminili, Livia, la bellissima contessa, appassionata e vendicativa, che incantò anche Luchino Visconti.

Senso e altre novelle (Classici italiani Otto-Novecento)

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