domenica 29 luglio 2007

John Fante - La confraternita dell'uva [1977]


Pubblicato per la prima volta nel 1977, il romanzo ha per protagonista la figura granitica, ingombrante, di un padre, il vecchio tirannico e orgoglioso primo scalpellino d'America, almeno questo crede di essere. Un immigrato di prima generazione, Nick Molise, nel quale, come nel gruppo di suoi compaesani, Fante racchiude il ritratto più nitido della prima generazione italoamericana. Un mondo di uomini di testarda virilità, guardati con inorridita inquietudine dagli americani persuasi che gli italiani fossero creature di sangue africano, che tutti girassero con il coltello e che la nazione fosse ormai preda della mafia.

La confraternita dell'uva (Einaudi. Stile libero)

sabato 28 luglio 2007

Motorhead - Love Me Forever [1916]

Love me forever,or not at all,
End of our tether, backs to the wall,
Give me your hand,
Don't you ever ask why,
Promise me nothing, live 'till we die,

Everything changes,
Live all stays the same,
Everyone guilty, no one to blame,
Every way out,
Brings you back to the start,
Everyone dies
To break somebody's heart,

We are the system, we are the law,
We are corruption,worm in the core,
One of another, laugh'til you cry,
Faith unto death or knife in the eye.
[Repeat]


Love me or leave me, tell me no lies,
Ask me no questions, send me no spies,
You know love's a thief,
Steal your heart in the night,
Slip through your fingers,
You best hold on tight.
[Repeat]

Un amico ritrovato

Oggi, dopo ben 16 anni, ho rivisto un mio carissimo amico: Codin Stefano, con il quale ho condiviso molti momenti spensierati suonando e divertendomi.
Lui adesso si occupa di produzioni video presso lo studio Controcampo di Chirignago [VE].


Spero di poterlo incontrare in ulteriori occasioni, magari non aspettando altri 16 anni!

giovedì 26 luglio 2007

KISS - Psycho Circus

Album: Psycho Circus
Artista: KISS
Anno: 1998
Etichetta: Mercury Records

Track List:

1. "Psycho Circus" (Curtus Cuomo, Paul Stanley) - 5:30
Voce principale di Paul Stanley

2. "Within" (Gene Simmons) - 5:10
Voce principale di Gene Simmons

3. "I Pledge Allegiance to the State of Rock & Roll" (Curtus Cuomo, Holly Knight, Paul Stanley) - 3:32
Voce principale di Paul Stanley

4. "Into the Void" (Karl Cochran, Ace Frehley) - 4:22
Voce principale di Ace Frehley

5. "We Are One" (Gene Simmons) - 4:41
Voce principale di Gene Simmons

6. "You Wanted the Best" (Gene Simmons) - 4:15
Voce principale di Gene Simmons, Paul Stanley, Ace Frehely & Peter Criss

7. "Raise Your Glasses" (Holly Knight, Paul Stanley) - 4:14
Voce principale di Paul Stanley

8. "I Finally Found My Way" (Bob Ezrin, Paul Stanley) - 3:40
Voce principale di Peter Criss

9. "Dreamin'" (Bruce Kulick, Paul Stanley) - 4:12
Voce principale di Paul Stanley

10. "Journey of 1,000 Years" (Gene Simmons) - 4:49
Voce principale di Gene Simmons

martedì 24 luglio 2007

Progetti: LC Meter

Aggiunto il progetto di un misuratore di induttanze e capacità alla sezione Progetti del Capaso Web Site, con la descrizione dettagliata del metodo dello slittamento.

http://www.webalice.it/capaso/PROGETTI/LC_METER/LC_Meter.htm

lunedì 23 luglio 2007

Andrea Camilleri - Privo di titolo


"Privo di titolo" intreccia la storia dell'unico martire fascista siciliano del biennio rosso con la colossale beffa di Mussolinia, la città nei pressi di Caltagirone che avrebbe dovuto celebrare per sempre la gloria del Duce. In un'intervista, concessa a "La Nazione" il 17 gennaio 2002, Andrea Camilleri dichiarò: "Voglio assolutamente scrivere la storia di un eroe immaginario in un paese immaginario. Mi riferisco alla storia dell'unico martire fascista che poi ho scoperto essere stato ammazzato dai suoi per un errore. L'ambientazione ovviamente sarà quella che sarebbe dovuta divenire Mussolinia, la città che non fu mai costruita e della quale al duce, nel 1928, fu mostrato un fotomontaggio".

Privo di titolo (La memoria)

mercoledì 18 luglio 2007

Il Rasoio di Occam


Il Rasoio di Occam (Ockham's Razor) è il nome con cui viene contraddistinto un principio metodologico espresso nel XIV secolo dal filosofo e frate francescano inglese William of Ockham (noto in italiano come Guglielmo di Ockham).
Tale principio, alla base del pensiero scientifico moderno, nella sua forma più semplice suggerisce l'inutilità di formulare più assunzioni di quelle strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno.
La formula, utilizzata spesso in ambito investigativo e - nel moderno gergo tecnico - di problem solving, recita:

« Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem. »
« Non aggiungere elementi quando non serve. »

oppure

« Pluralitas non est ponenda sine necessitate. »
« Non supporre pluralità quando non serve. »

oppure ancora

« Frustra fit per plura quod fieri potest per pauciora. »
« È inutile fare con più quanto si può fare con meno. »

In altri termini, non vi è motivo alcuno per complicare ciò che è semplice. All'interno di un ragionamento o di una dimostrazione vanno invece ricercate la semplicità e la sinteticità. Tra le varie spiegazioni possibili di un evento, è quella più semplice che ha maggiori possibilità di essere vera (anche in base a un altro principio, elementare, di economia di pensiero: se si può spiegare un dato fenomeno senza supporre l'esistenza di qualche ente, è corretto il farlo, in quanto è ragionevole scegliere, tra varie soluzioni, la più semplice e plausibile).
Il rasoio di Occam trova spesso luogo in discussioni eminentemente dotte e scientifiche (esempio tipico, nel campo della fisica e della scienza in generale).
Concettualmente non si tratta di novità, perché il principio di semplicità era già ben noto a tutto il pensiero scientifico medioevale, ma esso acquista in Occam una forza nuova e per certi versi devastante a causa della sua concezione volontarista: se il mondo è stato creato da Dio solo sulla base della volontà (e non per intelletto e volontà, come diceva Tommaso d'Aquino), devono sparire tutti i concetti relativi a regole e leggi, come quello di sostanza o di legge naturale.

martedì 17 luglio 2007

I Solidi Platonici


Nell'antichità classica il ruolo della simmetria come principio ispiratore nella concezione del mondo fisico veniva accentuato dalla rarità di figure solide simmetriche analoghe ai poligoni regolari.
Mentre infatti nel piano abbiamo un'infinità numerabile di poligoni regolari corrispondenti alle rotazioni finite, nello spazio tridimensionale si possono realizzare soltanto cinque poliedri regolari: il Cubo, il Tetraedro, l' Ottaedro, il Dodecaedro, e l' Icosaedro.
Questi poliedri regolari sono tradizionalmente chiamati Solidi Platonici per il ruolo fondamentale che giocano nella cosmogonia elaborata da Platone. In realtà negli Elementi di Euclide (libro XIII), si puntualizza che l'attribuzione a Platone della scoperta di questi poliedri regolari è inesatta. Il cubo, la piramide (il tetraedro) e il dodecaedro vengono attribuiti ai Pitagorici, mentre la scoperta dell' ottaedro e dell' icosaedro viene fatta risalire a Theaetetus.
Di fatto, l'esistenza del cubo, del tetraedro, e dell'ottaedro non sorprende più di tanto data la particolare semplicità di queste figure. Ben diverso è il caso del dodecaedro e dell'icosaedro.
Nel bacino culturale greco, la scoperta del dodecaedro può esser fatta risalire al fatto che nella Magna Grecia (in Sicilia, in particolare) si rinvenivano con facilità bellissimi cristalli di pirite di questa forma.
Si tratta di cristalli quasi perfettamente dodecaedrici, (ma non esattamente: le facce pentagonali dei cristalli di pirite hanno solo 4 lati uguali, come del resto è previsto dalle leggi fisiche della cristallografia classica).
In ogni caso è significativo che oggetti scolpiti in forma di dodecaedro regolare, databili intorno al VI sec.A.C., siano stati rinvenuti in vari siti archeologici italiani.
Platone nel suo dialogo, Timeo, associa il tetraedro, l'ottaedro, il cubo, e l'icosaedro rispettivamente a quelli che erano allora ritenuti i quattro elementi fondamentali: fuoco, aria, terra, e acqua.
Il dodecaedro, non realizzabile unendo opportunamente triangoli (come invece avviene per gli altri poliedri citati), veniva invece associato all'immagine del cosmo intero, realizzando la cosiddetta quintessenza.
Questa identificazione suggerisce un'immagine di perfezione che indubbiamente nasce anche dal fatto che il dodecaedro, in volume, approssima più degli altri poliedri regolari la sfera. Un'idea, quest'ultima, già sfruttata da Platone nel dialogo Fedone e sviluppata poi ampiamente nella cosmologia Tolemaico-Aristotelica.
È istruttivo riportare alcuni passi dal Timeo; essi rappresentano certamente uno dei più suggestivi paradigmi dell'immagine nella scienza:

...Assegniamo alla terra la forma cubica: infatti fra i quattro generi la terra è il più immobile e il più plastico dei corpi: ed è assolutamente necessario che sia risultato così quello che ha ricevuto le basi più solide; ma, fra i triangoli postulati da principio, è per natura più solida la base formata da lati uguali rispetto a quella formata da lati disuguali.
All'acqua attribuiremo invece la forma meno mobile fra le rimanenti, quella più mobile al fuoco, quella intermedia all'aria; e il corpo più piccolo al fuoco, il più grande all'acqua, quello intermedio all'aria; e il più acuto al fuoco, il successivo all'aria e il terzo all'acqua.
Tutte queste forme occorre pensarle così piccole da risultare invisibili a noi, ognuna di esse in ciascun genere, a causa della loro esiguità quando invece se ne aggregano molte, la loro massa risulta visibile.
Quanto ai rapporti numerici riguardanti la quantità, i movimenti e le altre loro proprietà, il dio li ha realizzati in tutti i casi in modo esatto e li ha armonizzati matematicamente nella misura in cui la natura della necessità si lasciava persuadere e piegare spontaneamente.
In base a tutto ciò che abbiamo detto sui generi, ecco come potrebbero stare verosimilmente le cose.
La terra, incontrando il fuoco e dissolta dalla sua acutezza, se ne va via, dissolvendosi nel fuoco stesso oppure nella massa dell'aria o dell'acqua, finché le sue particelle si incontrano in qualche luogo e di nuovo si aggregano; e allora rinasce la terra, dato che essa non potrebbe passare in nessun'altra specie.
L'acqua disgregata dal fuoco o anche dall'aria, può ricostituirsi e diventare un solo corpo di fuoco e due di aria. Le particelle dell'aria, se perdono la loro unità, possono diventare due corpi di fuoco. E, al contrario, quando una piccola quantità di fuoco si trova circondata da molta acqua o da molta terra, muovendosi fra elementi mobili a loro volta, combattendo e risultando vinta, viene fatta a pezzi, e due corpi di fuoco si aggregano a comporre un'unica forma di aria...

(Platone - dal Timeo)


La fortuna dei solidi Platonici nell'immaginario scientifico della cultura occidentale è stata enorme, ed è forse connessa ad un punto di vista filosofico che riteneva di poter penetrare profondamente nei segreti della creazione guardando a questi simulacri euclidei del mondo delle idee di Platone.
Arte e Scienza si mescolano in maniera profonda, Piero della Francesca scrive il Libellus de quinque corporibus regularibus, e Luca Pacioli ne dà una versione in volgare nel De divina Proportione (di fatto Vasari, nelle sue Vite, accusa Pacioli di plagio!), commissionando 60 tavole a Leonardo da Vinci con lo scopo di illustrare le possibili variazioni dei poliedri regolari semplici.
L'idea che ispira un tale progetto è di una singolare modernità nel senso che si vuole sostenere (siamo alla fine del XV secolo!), contro i pregiudizi umanistici, come la scienza non sia solo astrazione o pura tecnica ma anche arte liberale.
Keplero, noto ai più per il suo contributo fondamentale all'astronomia, diede un non meno fondamentale contributo sia alla teoria delle tessellazioni del piano, sia allo sviluppo della teoria dei solidi Platonici ( Harmonice mundi 1619). Questi due ruoli di Keplero si fondono poi singolarmente nel suo tentativo (Mysterium cosmographicum) di attribuire le regolarità del sistema planetario alle proprietà dei solidi platonici.
Come avviene per i poligoni nel piano, la regolarità dei solidi platonici è strettamente legata alle proprietà di simmetria dello spazio fisico.
I gruppi finiti di rotazioni associati alle simmetrie dei poliedri regolari costituiscono il punto di partenza di molti campi di ricerca estremamente attivi nella matematica e nella fisica teorica moderna.
Si va dallo studio della classificazione di tutte le geometrie tridimensionali possibili, allo studio dei metodi di quantizzazione del campo gravitazionale tramite l'utilizzo di poliedri generati incollando un numero enormemente grande di tetraedri.
La dinamica di insiemi di poligoni ha applicazioni importanti nella fisica delle superficie e nella teoria delle stringhe.
Vale la pena osservare che in tutti questi casi la dinamica nasce dalla competizione fra ordine e rottura di simmetria: l'antico paradigma si ripete, forse ad un livello più sofisticato, ma sostanzialmente simile a quello che ha ispirato gli antichi filosofi della natura.

domenica 15 luglio 2007

Motorhead - 1916


1916
Released February 2, 1991
Epic Records (467481)

Album Lineup:

Lemmy: Vocals & Bass
Phillip Campbell: Guitars
Wurzel: Guitars
Phil Taylor: Drums

TRACK LISTING

1. The One To Sing The Blues
2. I'm So Bad (Baby I Don't Care)
3. No Voices In The Sky
4. Going To Brazil
5. Nightmare - The Dreamtime
6. Love Me Forever
8. Angel City
8. Make My Day
9. R.A.M.O.N.E.S.
10. Shut You Down
11. 1916

sabato 14 luglio 2007

Festa del Redentore


La Festa del Redentore ricorda ogni anno ai Veneziani e al mondo il flagello che verso la fine del 1500 colpì l'intera Europa: la peste!. Dal 1575 al 1577 il morbo portò alla morte molte migliaia di persone di tutti i ceti sociali; gli storici parlano, nella sola Venezia, di oltre 50.000 vittime in meno di 2 anni, tra cui forse la più illustre fu il pittore Tiziano Vecellio morto nel 1576 quasi centenario. Il contagio era arrivato in città quasi certamente con le navi che giungevano dall'Oriente dove la Serenissima aveva ancora il predominio dei traffici commerciali.

All'epoca le pestilenze erano considerate un male sacro, una sorta di punizione divina, fu così che il 21 settembre del 1576 il Senato Veneziano approvò la proposta del Doge Alvise Mocenigo di fare un voto solenne per invocare la fine della pestilenza e la salvezza della città. Sarebbe stato costruito un tempio "che i successori anderanno solennemente a visitare . . . a perpetua memoria del beneficio ricevuto". Fu deciso, dopo inevitabili ed interminabili discussioni, che il Tempio dedicato al Cristo Redentore sarebbe stato costruito sull'isola della Giudecca dove sorgeva la chiesetta di S.Maria degli Angeli; il 3 maggio del 1577 con funzione solenne fu posta la prima pietra del nuovo Tempio.

La terza domenica di luglio dello stesso anno il Doge Sebastiano Venier proclamò finalmente la Serenissima libera dal contagio pestilenziale. In pochi giorni fu costruita una chiesa provvisoria in legno per celebrare la fine della peste e fu realizzato un ponte di barche per collegare la Giudecca con la riva opposta affinchè il corteo guidato dal Doge potesse raggiungere la chiesa per le solenni funzioni di ringraziamento.

Dobbiamo l'aspetto del Tempio del Redentore alla genialità e all'arte di Andrea Palladio a cui fu affidato il compito della progettazione. Il Tempio fu ultimato e consacrato nel 1592 a soli 15 anni dalla posa della prima pietra!

I festeggiamenti non sono limitati al Tempio del Redentore ma si estendono, secondo una tradizione di oltre 400 anni a tutta Venezia, con numerose manifestazioni in campi e campielli. La Regata del Redentore è infatti solo una di queste manifestazioni anche se, assieme ai fuochi d'artificio, la più spettacolare per le migliaia di persone che ogni anno vi assistono. La notte dei fuochi è una tradizione recente, introdotta nel 1978, per dare un'impronta moderna alla festa antica.

Lo spettacolo è grandioso sia per la quantità e la qualità dei fuochi (45 minuti ininterrotti) sia per lo scenario unico in cui lo spettacolo si svolge. Durante questa notte il Bacino S.Marco e tutta la laguna fra Venezia ed il Lido brulicano di barche cariche di veneziani e turisti che festeggiano mangiando, cantando e soprattutto vardando i foghi!.

Canali Televisivi


Alla sezione Documentazione del sito è stata aggiunta una tabella contente tutte le frequenze dei canali televisivi terrestri.

E' reperibile qui: http://www.webalice.it/capaso/DOCS/VARIE/canali_tv.htm

Philip Roth - Pastorale americana


Seymour Levov è alto, biondo e atletico. Malgrado sia di origine ebraica al liceo lo chiamano "lo Svedese". Negli anni '50 sposa miss New Jersey, avviandosi ad una vita di lavoro nella fabbrica del padre. Nella sua splendida villa cresce Merry, la figlia cagionevole e balbuziente. Finché arriva il giorno in cui le contraddizioni del paese raggiungono la soglia del suo rifugio, devastandola. La guerra del Vietnam è al culmine. Merry sta terminando la scuola e ha l'obiettivo di "portare la guerra in casa". Letteralmente.

Pastorale americana (Einaudi tascabili. Scrittori)

martedì 10 luglio 2007

L' Ermete Trismegisto


"La conoscenza universale può essere rivelata solo ai nostri fratelli che hanno affrontato le nostre stesse prove. La verità va dosata a misura dell’intelletto, dissimulata ai deboli, che renderebbe pazzi, nascosta ai malvagi, che solo potrebbero afferrarne qualche frammento di cui farebbero arma letale. Racchiudila nel tuo cuore, e che essa parli attraverso le tue opere. La scienza sarà la tua forza; la fede la tua spada; e il silenzio la tua corazza impenetrabile."


Ermete Trimegisto (tre volte Grande) è una figura mitica nata dall’identificazione del greco Hermes (che diverrà poi Mercurio) con il più antico Ermete Thoth, il "misterioso e primigenio iniziatore dell’Egitto alle sacre dottrine". Fu anche indicato quale patriarca indiscusso della Scienza Alchemica.
Ermete è dunque un nome che ritorna più volte nella tradizione filosofico-spirituale della nostra cultura, trattandosi di qualcuno che "presiede alla regione ultraterrena dell’iniziazione celeste", quell’iniziazione cui numerosi eletti si sono avviati alla ricerca del loro vero Sè. Possiamo oggi riconoscerlo, ed è in questi termini che qui lo incontriamo, quale archetipo dell’evento mistico stesso: Ermete come colui che ha più volte incarnato, in tempi differenti, l’incontro-rivelazione tra umano e divino, lasciandone intuire l’originaria ed essenziale consustanzialità.
Se è vero che c’è un filo invisibile che unisce le varie manifestazioni dello spirito nel corso dei millenni, per quanto esse permangano per lo più misteriose, Ermete è "il talismano che le riassume, il suono magico che le evoca". Non è casuale il riferimento originario all’antico Egitto, culla della più antica e per molti versi ancor oggi misteriosa conoscenza esoterica, che ha raccolto le rivelazioni di quella sapienza profonda e segreta tramandata solo tra iniziati, che confluì nella più tarda dottrina che fu detta "ermetica".
Potrebbe allora risultare particolarmente significativa un’ipotesi etimologica che collega Ermete al copto "Ermeth" che significa "Essere Vero" (da "Er" essere e "Meth" verità). Già nella tradizione religiosa dell’antico Egitto si fa riferimento a differenti personaggi chiamati Ermete.
Il primo fu "innanzi a tutte le cose", comprese egli solo la natura del Demiurgo e depose tale conoscenza in scritti che furono a lungo tenuti celati. Cooperò alla creazione dei corpi da congiungere alle anime, aggiungendovi tra l’altro l’amore del vero.
"Comunicò la scienza a Camefi, avo di Iside e Osiride ed a questi concesse di penetrare negli arcani suoi scritti, parte dei quali serbarono per sè, parte scolpirono su colonne, come regola alla vita degli uomini. Quelle prime scritture furono poi tradotte in lingua comune dal secondo Ermete, inventore della scrittura, della grammatica, dell’astronomia, della geometria, della medicina, della musica, dell’aritmetica, della religione e di tutte le arti".
La tradizione gnostica accenna più esplicitamente al significato del termine Trimegisto nel senso di "tre volte incarnato". Si tratterebbe cioè della triplice incarnazione in Egitto del medesimo personaggio, Ermete, che sempre visse filosoficamente, dedito alla conoscenza, il quale nel corso della sua terza vita, grazie ai meriti accumulati nelle due precedenti, si "ricordò di se stesso" o meglio "riconobbe se stesso". Accadde cioè che, mediante "un atto straordinario e illuminatore di reminiscenza che gli rivelò la sua identità e la sua origine trascendenti", Ermete riprese coscienza e possesso del suo autentico "io", e contemporaneamente "seppe" con certezza che sarebbe tornato al mondo superiore da cui era venuto, "al luogo intellegibile in cui si trovava primitivamente".
Poco importa a questo punto sapere a quale epoca storica precisamente risalgano i numerosi scritti attribuiti ad Ermete Trimegisto, tutti rinvenuti in lingua greca: certo è ch’essi sono accomunati da un pensiero che attinge ad un’esperienza mistico-spirituale. Nei suoi discorsi ad Asclepio, suo discepolo, Ermete parla di Dio come inconoscibile, invisibile, incorporeo; tuttavia "egli può, in verità, concedere a qualche eletto la facoltà di innalzarsi al di sopra delle cose naturali, così da percepire un barlume della sua somma perfezione".
Afferma quindi essere la "percezione spirituale" la base di ogni conoscenza esoterica. Il mondo antico affidava questa esperienza al rito iniziatico, cui erano ammessi gli adepti che se ne mostravano degni: essi dovevano sottoporsi a prove che ne sondavano le attitudini fisiche, morali ed intellettuali.
L’iniziazione coinvolgeva l’individuo in tutta la sua interezza, risvegliava le sensibilità sopite dell’anima inducendo l’adepto a mettersi in contatto cosciente con le forze occulte dell’universo, ri-conoscendo la propria vera natura attraverso la percezione spirituale diretta.
Ermete era figura guida in questo percorso iniziatico: ne troviamo testimonianza diretta nella "Visione di Ermete", scritto attribuito ad Ermete Trimegisto e giunto fino a noi col titolo "Il Pimandro, ossia l’intelligenza suprema che si rivela e parla".
Vi si narra di come un giorno, mentre era in meditazione, ad Ermete comparve un essere immenso che si presentò a lui dicendo: "Io sono Pimandro, l’Intelligenza suprema" e subito egli ebbe una visione prodigiosa del Tutto.
"Ascolta: quello che in te vede e intende è il Verbo, la parola di Dio; l’intelligenza è il Dio Padre. Essi non sono separati poichè l’unione è la loro vita." E ancora: "Comprendi dunque la luce e conoscila"."
A queste parole - prosegue Ermete - egli mi fissò a lungo ed io tremai nel guardarlo. E ad un cenno di lui vidi nel mio pensiero la luce e le sue potenze innumerevoli, il mondo infinito prodursi e il fuoco, mantenuto da una forza immensa, arrivare al suo equilibrio. Ecco quel che compresi guardando attraverso la parola di Pimandro".
Questa esperienza fu all’origine della conoscenza di Ermete, che egli testimoniò, sicchè di lui fu detto: "Ermete vide la totalità delle cose e, vistala, comprese; e con la comprensione acquisì la forza di testimoniare e rivelare. Mise per iscritto il suo pensiero e occultò gran parte dei suoi scritti, a volte saggiamente tacendo, a volte parlando, così che in avvenire il mondo continuasse a cercare queste cose. E, comandato agli dei suoi fratelli di fargli da corteo, ascese alle stelle".

Ermete Trimegisto "Il Pimandro" ed. Atanor; E.Shurè "I grandi iniziati" ed. Bur


Tavola Smeraldina (Tabula Smaragdina) o Tavola di Smeraldo
di Ermete Trismegisto (Hermes Trismegistos)

È vero senza errore e menzogna, é certo e verissimo.
Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per compiere i miracoli della Cosa-Una (di una cosa sola).
Come tutte le cose sono sempre state e venute dall'Uno, per mediazione dell’Uno, così tutte le cose nacquero da questa Cosa Unica per adattamento.
Il Sole ne è il padre, la Luna ne è la madre, il Vento l’ha portata nel suo ventre, la Terra è la sua nutrice.
Il padre di tutto, il Telesma di tutto il mondo è qui.
La sua potenza è illimitata se viene convertita in terra.
Separerai la Terra dal Fuoco, il Sottile dal Denso, delicatamente, con grande cura.
Ascende dalla terra al cielo e ridiscende in terra raccogliendo le forze delle cose superiori ed inferiori.
Tu avrai così la gloria di tutto il mondo e fuggirà da te ogni oscurità.
Qui consiste la Forza forte di ogni Forza, perché vincerà tutto quel che è sottile e penetrerà tutto quello che è solido.
Così fu creato il mondo.
Da ciò deriveranno innumerevoli adattamenti mirabili il cui segreto sta tutto qui.
Pertanto io fui chiamato Ermete Trismegisto, possessore delle tre parti della Filosofia di tutto il mondo.
Ciò che dissi sull’opera del Sole è perfetto e completo.
Ermete Trismegisto

Macchinetta fotografica


Oggi mi sono comperato questa Nikon Coolpix L11 da 6 Mpixel e l'ho pagata 129 euri.
Sono contento.

lunedì 9 luglio 2007

Aggiunti contenuti alla sezione DSP

Sono stati aggiunti dei documenti alla sezione Documentazione: DSP del sito:

DSP - Progetto di un filtro ellittico digitale
DSP nei sistemi Radio Fondamenti DSP applicati alla radio [Analog Device]
Moving Average Filter Teoria e pratica dei Filtri a Media Mobile
Recursive Filter Teoria ed implementazione dei filtri ricorsivi (IIR)
FFT Teoria e pratica della Fast Fourier Transform
Getting started whit DSP Cosa serve per iniziare a lavorare con i DSP

http://www.webalice.it/capaso/DOCS/ENS/Ens.htm

domenica 8 luglio 2007

Irvine Welsh - Il Lercio [1998]


"Il lercio", indimenticabile protagonista di questo romanzo, è Bruce 'Robbo' Robertson, sergente della polizia di Edimburgo. Quarant'anni, fisico su cui è meglio sorvolare - colpito, oltretutto, da un'eczema che gli tomenta le parti basse - appetito divorante, di cibo e di sesso, passione per la musica dura, la birra e la coca, quel tanto che basta a sentirsi al massimo. Nei bassifondi più bassi e più fondi della città lui è il più in gamba di tutti: imbroglia, traffica, tradisce, ruba, umilia, picchia, sfrutta e qualche volta gli capita anche di indagare, come in questo caso sulla morte del figlio dell'ambasciatore del Ghana...

Il lercio (Teadue)

Irvine Welsh - Tolleranza zero [1995]


"Tolleranza zero" è il viaggio allucinato e visionario nella mente delirante di Roy Strang, un giovane nato e cresciuto nei più degradati sobborghi di Edimburgo e caduto in coma dopo un maldestro tentativo di suicidio. Mentre intorno al suo letto d'ospedale si addensano le voci e le attenzioni di medici accaniti, infermiere scrupolose e parenti molesti, Roy ondeggia tra i tormenti della sua vita passata - miseria, degrado, umiliazioni, violenze - e un altrove allucinante - un macabro safari africano - in cui si avventura a caccia del marabù, il temibile uccello predatore, incarnazione della malvagità pura e senza scopo. Asciutto, violento, affilato come la lama di un coltello, il romanzo di Irvine Welsh è un lungo flashback, ora lucido, ora febbrile, intriso di ironia feroce e di cinismo disperato.

Tolleranza zero (Le Fenici tascabili)

Schemi PLL Yaesu FT470


Aggiunti gli schemi elettrici dei PLL delle sezioni VHF e UHF del ricetrasmettitore Yaesu FT470:

http://www.webalice.it/capaso/DOCS/doc_vari.htm

Sezione Motori Sito Capaso

http://www.webalice.it/capaso/DOCS/MOTORI/Motori.htm

Aggiunta la sezione Documentazione: Motori al sito del Capaso

Questa sezione contiene alcuni documenti relativi al controllo di motori, sia in continua che in alternata, ed attuatori elettro-meccanici.

Controllo Motore DC: Relazione progetto controllo motore in DC
Attuatori: Introduzione ai sistemi di attuazione del moto
Motori Asincroni: Note sui motori asincroni mono e tri - fase
Controllo della velocità di un motore in AC
Avviamento di un M.A.T.

sabato 7 luglio 2007

Programmatore AVR ISP

Questo semplice adattatore consente di programmare i microcontrollori Atmel AVR tramite l'interfaccia ISP direttamente nella board che li ospita.
Il software compatibile con questo cavo di programmazione è reperibile in: AVR Tools:

Programmatore di PIC


Questo schema l'ho messo in pratica e funziona molto bene con il programma IC-PROG settato come ProPic2 con l'inversione del segnale MCLR e del segnale Vcc.
Richede un PC con porta parallela Centronics. Le tensioni per la programmazione le ho ottenute con due stabilizzatori serie 7805 e 7812 mettendo in serie al piedino di massa di quest'ultimo due diodi 1n41 48 con i catodi verso GND.
I transistor possono essere sostituiti con qualunque PNP tipo BC557, BC308, ecc.

venerdì 6 luglio 2007

Programmare i PIC16F687/689


Mi sono trovato di fronte la necessità di programmare PIC 16f687 con il programmatore Propic2 e software IC-Prog versione 1.05e, che non supporta questo tipo di micro.

Qualcuno sa come poter ovviare a questo problema?

mercoledì 4 luglio 2007

The Police - Message in a bottle


Message In A Bottle

Just a castaway
An island lost at sea
Another lonely day
No-one here but me
More loneliness
Than any man could bear
Rescue me before I fall into despair

I'll send an sos to the world
I'll send an sos to the world
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
Message in a bottle

A year has passed since I wrote my note
But I should have known this right from the start
Only hope can keep me togetherv
Love can mend your life
But love can break your heart

I'll send an sos to the world
I'll send an sos to the world
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
Message in a bottle

Walked out this morning
Don't believe what I saw
A hundred billion bottles
Washed up on the shore
Seems I'm not alone in being alone
A hundred billion castaways
Looking for a home

I'll send an sos to the world
I'll send an sos to the world
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
I hope that someone gets my
Message in a bottle

Sending out an sos (repeat and fade)


Messaggio In Una Bottiglia

Nient’altro che un naufrago
un’isola persa nel mare
Un altro giorno di solitudine
nessuno qui, solo io
Più solitudine del tollerabile
Soccorretemi prima che sprofondi nella disperazione

Invierò un S.O.S.
Spero che qualcuno raccolga il mio
Messaggio nella bottiglia

E’ passato un anno da quando ho scritto la lettera
Avrei dovuto capirlo sin dall’inizio
Solo la speranza può farmi resistere
L’amore può sanarti la vita
Ma anche spezzarti il cuore

Invierò un S.O.S.
Spero che qualcuno raccolga il mio
Messaggio nella bottiglia

Sono uscito stamattina
non credevo ai miei occhi
Cento miliardi di bottiglie trascinate sulla spiaggia
Sembra che non sia solo nella mia solitudine
Cento miliardi di naufraghi
cercano casa

Invierò un S.O.S.
Spero che qualcuno raccolga il mio
Messaggio nella bottiglia

Sto lanciando un S.O.S. ...

martedì 3 luglio 2007

Sezione Documentazione Sito Capaso

http://www.webalice.it/capaso/DOCS/doc_vari.htm

Documentazione varia

Questa sezione contiene alcuni documenti relativi ai più svariati argomenti (soprattutto elettronica ed informatica) e sono sotto forma di articoli, capitoli di libri, schizzi e bozze.

Microonde: Relazioni svolte durante il corso di Microonde
AVR ExRam: Come interfacciare un SRAM esterna ad un micro AVR
Interfacce PC: Consigli e info sulle più diffuse interfacce disponibili sul PC
GPS & GSM: Articoli sui due sistemi
A.P.R.S.: Introduzione al sistema APRS
D.S.P.: Progetto di un filtro ellittico digitale con DSP Texas

Un dolce ricordo

Al primo de giugno del setantasinque i me ga batixà

Dopo de Barbara e Stefania
a papà e mama la cicogna
me ga portà mi par simpatia!
Me ciamo Capuzzo, Emiliano de batixo
so contento de esser qua, vardè el me viso!
La mama, pian pianin la me dixe tuta sorixo
che so pa ela un toco de paradiso
e che i mii oci xe do stele
de quele fulgide, le più bele.
Rispondo ala mama, i xe el spiecio del cuor
par ela, el papà, le mie sorele, pieni de amor.
Festegeme adesso co' un bon goto
sicurandove nol gabia el fondo roto,
fasendoghe un eviva al bon Scalabrin
che a poesia el gà scritto
forse ispirà da do, tre bicieri de vin.
Emiliano un baxo ve da a tuti
reclam fasendo al so papà
che ala "Cipressina" el vende i più boni fruti.

Giugno, 1975

Google ha trovato il Capaso


Oggi martedì 3 luglio 2007 il sito del Capaso è stato inserito negli indici di Google. [Era ora!]

lunedì 2 luglio 2007

Il Vangelo di Giuda


Il Vangelo secondo Giuda
"Fu Gesù a dirgli di tradire"
Riletta la vicenda dell'uomo che vendette Cristo: qui diventa il discepolo più fedele
di ALBERTO FLORES D'ARCAIS

Due studiosi studiano 'Il Vangelo di Giuda" "QUI si narra il segreto della rivelazione che Gesù fece parlando con Giuda Iscariota...". Così inizia la prima pagina di un fragile manoscritto in papiro che rilegge in modo radicalmente diverso la vicenda del "traditore" più odiato della storia e lo trasforma nel più fedele discepolo di Cristo; un documento straordinario che oltre a fornire inedite informazioni su Giuda Iscariota lo riabilita presentandolo come colui che consegna Gesù alle autorità su richiesta dello stesso Cristo: il Vangelo di Giuda.

Al termine di un lunghissimo lavoro (cinque anni) una équipe di esperti linguisti, papirologi e studiosi di storia della religione, una vera e propria squadra di "detective biblici" è riuscita a decifrare il testo e a verificarne l'autenticità e il significato religioso. Il risultato, uno dei più eccezionali documenti dell'archeologia giudaico-cristiana, è stato svelato ieri a Washington nella sede della National Geographic Society. In Italia sarà pubblicato in esclusiva dal "National Geographic Italia" di maggio (in edicola dal 21 aprile) e con la rivista si potrà anche acquistare il libro "Il Vangelo perduto di Giuda Iscariota".

Scritto su papiro e legato da un laccio di pelle il codice è stato redatto in copto - la lingua in uso allora in Egitto - intorno al 300 dopo Cristo; ritrovato negli anni Settanta (del '900) nel deserto presso El Minya, in Egitto finì nelle mani di mercanti di antichità, lasciò l'Egitto per giungere prima in Europa e poi negli Stati Uniti dove rimase in una cassetta di sicurezza a Long Island, New York, per 16 anni prima di venire acquistato dall'antiquaria di Zurigo Frieda Nussberger-Tchacos nel 2000.

Un testo destinato a fare discutere storici, religiosi e filosofi, un testo che fa giustizia anche dell'odioso e brutale antisemitismo che per secoli si è nutrito della vicenda-leggenda di "Giuda il Traditore". Già nel titolo ("Il racconto segreto della rivelazione fatta da Gesù a Giuda Iscariota nel corso di una settimana, tre giorni prima la celebrazione della Pasqua") riecheggiano temi cari alla tradizione gnostica e che ebbero una grande diffusione agli albori del cristianesimo; vicende che contraddicono la storia più tradizionale, quella che ci verrà tramandata dai Vangeli ufficiali (di Luca, Marco, Matteo e Giovanni) e che verrà codificata dai dogmi della Chiesa cattolica nei secoli successivi.

Nel documento - in cui non si fa alcun cenno alla crocifissione nè alla resurrezione - fin dalla prima scena Gesù ride dei suoi discepoli che pregano il loro Dio, il "dio minore" del Vecchio Testamento che ha creato il mondo. Li esorta a guardarlo e a comprendere cosa egli sia davvero, ma questi non lo fanno e non capiscono. Il passaggio fondamentale arriva quando Gesù dice a Giuda: "... tu supererai tutti loro. Perché tu farai sì che venga sacrificato l'uomo entro cui io sono". Aiutando Gesù a liberarsi del suo corpo terreno, Giuda lo aiuterà a liberare la sua entità spirituale, la sua essenza divina.

Uno status, quello di Giuda, che viene più volte descritto come speciale: "Allontanati dagli altri, a te rivelerò i misteri del Regno. Un Regno che raggiungerai, ma con molta sofferenza. Ti ho detto tutto. Apri gli occhi, guarda la nube e la luce che da essa emana e le stelle che la circondano. La stella che indica la via è la tua stella". E Giuda "aprì gli occhi, vide la nube luminosa e vi entrò".

Giuda Iscariota non solo non è "il Traditore" ma è - stando al codice copto - il mezzo attraverso cui Gesù di Nazareth raggiunge il suo scopo, dunque il discepolo decisivo, il più importante. Nel testo si prevede l'ira degli altri discepoli contro il traditore (Giuda ha una visione, "vidi me stesso mentre i 12 discepoli mi prendevano a sassate e mi perseguitavano") ma anche il fatto che sarà comunque superiore a loro: "Sarai maledetto per generazioni, ma regnerai su di loro", gli dice Gesù.

Al papiro manca la parte finale e il testo si interrompe all'improvviso: "Essi (coloro che erano venuti ad arrestarlo) avvicinarono Giuda e gli dissero, "Cosa fai qui? Sei un discepolo di Gesù?". Giuda diede loro la risposta che volevano, ricevette da loro del denaro e glielo consegnò".

Le 66 pagine del manoscritto non contengono solo il Vangelo di Giuda ma anche un testo intitolato "Giacomo" (noto anche come la Prima Apocalisse di Giacomo), una lettera di Pietro a Filippo e un frammento di un quarto testo che gli studiosi hanno deciso di chiamare provvisoriamente Allogeni (Book of Allogenes).

Il Metodo cartesiano


"... E, siccome l'eccessivo numero di leggi fornisce spesso delle scuse al vizio, di modo che uno Stato è molto meglio regolato quando, non avendone che pochissime, esse vi sono rigorosamente osservate; così, in luogo di quel gran numero di precetti di cui la logica è composta, ho creduto che ne avrei avuto abbastanza dei quattro seguenti, a patto che prendessi una ferma e costante risoluzione di non venir meno una sola volta alla loro osservanza.

Il primo era di non prendere mai niente per vero, se non ciò che io avessi chiaramente riconosciuto come tale; ovvero, evitare accuratamente la fretta e il pregiudizio, e di non comprendere nel mio giudizio niente di più di quello che fosse presentato alla mia mente così chiaramente e distintamente da escludere ogni possibilità di dubbio. [l'evidenza]

Il secondo, di dividere ognuna delle difficoltà sotto esame nel maggior numero di parti possibile, e per quanto fosse necessario per un'adeguata soluzione. [l'analisi]

Il terzo, di condurre i miei pensieri in un ordine tale che, cominciando con oggetti semplici e facili da conoscere, potessi salire poco alla volta, e come per gradini, alla conoscenza di oggetti più complessi; assegnando nel pensiero un certo ordine anche a quegli oggetti che nella loro natura non stanno in una relazione di antecedenza e conseguenza. [la sintesi]

E per ultimo, di fare in ogni caso delle enumerazioni così complete, e delle sintesi così generali, da poter essere sicuro di non aver tralasciato nulla. [l'enumerazione]"


René Descartes [Cartesio] - Discorso sul metodo per ben condurre la propria ragione e indagare la verità nelle scienze

Bob Dylan - All along the watchtower


All Along The Watchtower

"There must be some way out of here,"
said the joker to the thief,
"There's too much confusion, I can't get no relief.
Businessmen, they drink my wine, plowmen dig my earth,
None of them along the line know what any of it is worth."

"No reason to get excited," the thief, he kindly spoke,
"There are many here among us who feel that life is but a joke.
But you and I, we've been through that, and this is not our fate,
So let us not talk falsely now, the hour is getting late."

All along the watchtower, princes kept the view
While all the women came and went, barefoot servants, too.

Outside in the distance a wildcat did growl,
Two riders were approaching, the wind began to howl.


Sempre Alla Torretta D’osservazione

“Ci deve essere un qualche modo di uscire da qui”
Disse il buffone al ladro,
“C’è troppa confusione, non riesco ad avere sollievo.
Uomini d’affari, devono il mio vino, i contadini scavano la mia terra,
Nessuno di loro lungo la linea sa quale vale?”

“Non c’è nessun motivo per eccitarsi,”
il ladro, rispose gentilmente,
“Ci sono molti qui tra noi che sentono che la vita è tuttavia un gioco.
Ma io e te, l’abbiamo passata, e questo non è il nostro destino,
Allora non lasciarci parlare falsamente adesso, Si sta facendo tardi.”

Sempre alla torretta d’osservazione, i principi mantenevano lo sguardo
Mentre tutte le donne arrivavano e andavano,scalze e i domestici anche.

Fuori nella distanza un gatto selvatico ringhiava
Due cavalieri si avvicinavano, il vento iniziò a ululare.

domenica 1 luglio 2007

L'origine degli Scacchi


Sembra che l'invenzione degli scacchi sia legata ad un fatto di sangue.
Narra infatti una leggenda che quando il gioco fu presentato per la prima volta a corte il sultano volle premiare l'oscuro inventore esaudendo ogni suo desiderio.
Questi chiese per sé un compenso apparentemente modesto, di avere cioè tanto grano quanto poteva risultare da una semplice addizione: un chicco sulla prima delle sessantaquattro caselle, due chicchi sulla seconda, quattro sulla terza, e così via...
Ma quando il sultano, che aveva in un primo tempo accettato di buon grado, si rese conto che a soddisfare una simile richiesta non sarebbero bastati i granai del suo regno, e forse neppure quelli di tutta la terra, per togliersi dall'imbarazzo stimò opportuno mozzargli la testa.
La leggenda sottace il fatto che quel sovrano dovette pagare in seguito un prezzo ben maggiore: egli si appassionò al nuovo gioco fino a smarrirne la ragione. L'esosità del mitico inventore, infatti, è pari solo a quella del gioco stesso.

[2^64 = 18.446.744.073.709.551.616]

Iron Maiden - Hellowed be thy name


Hallowed Be Thy Name

I'm waiting in my cold cell when the bell begins to chime
Reflecting on my past life and it doesn't have much time
Cos at 5 o'clock they take me to the Gallows Pole
The sands of time for me are running low
Running low!
When the priest comes to read me the last rites
I take a look through the bars at the last sights
Of a world that has gone very wrong for me
Can it be there's some sort of error
Hard to stop the surmounting terror
Is it really the end not some crazy dream
Somebody please tell me that I'm dreaming
It's not so easy to stop from screaming
But words escape me when I try to speak
Tears they flow but why am I crying
After all I am not afraid of dying
Don't believe that there is never an end
As the guards march me out to the courtyard
Someone calls from a cell "God be with you"
If there's a God then why has he let me die?
As I walk all my life drifts before me
And though the end is near I'm not sorry
Catch my soul cos it's willing to fly away
Mark my words please believe my soul lives on
Please don't worry now that I have gone
I've gone beyond to see the truth
When you know that your time is close at hand
maybe then you'll begin to understand
Life down there is just a strange illusion.
Ye! Yey! Yeah!
Hallowed be thy the name!
Ye! Yey! Yeah!
Hallowed be thy the name!

Sia Santificato Il Tuo Nome

Io attendo nella mia fredda cella quando la campana comincia a rintoccare
Riflettendo la mia vita passata e non c’è molto tempo
Alle 5 in punto loro mi portano al patibolo
La sabbia del tempo per me sta correndo lentamente
Sta correndo lentamente
Quando il prete viene a leggermi gli ultimi riti
Io do uno sguardo attraverso le sbarre verso l’ultima vista
Di un mondo che per me è molto sbagliato
Può essere lì come una sorta di errore
Difficile fermare il sormontante terrore (il sormontare del terrore)
È realmente la fine non qualche pazzo sogno
Qualcuno per favore mi dica che sto sognando
Non è così facile fermare il grido
Io provo a parlare ma le parole mi sfuggono
Verso lacrime ma perché sto piangendo?
Dopo tutto io non ho paura di morire
Non credo che questa sia mai una fine
Mentre le guardie mi portano fuori nel cortile
Qualcuno mi chiama da una cella “Dio sia con te!”
Se c’è un Dio allora perché mi lascia morire?
Mentre cammino tutta la mia vita mi precede (si trascina innanzi a me)
E sebbene la fine sia vicina io non mi scuso
Acchiappo la mia anima che vorrebbe volar via
Correggo (marchio, firmo) le mie parole mi piacerebbe credere che la mia animaviva
Per cortesia non preoccuparti ora che devo andare
Io devo andare al di là (oltre) per vedere la verità
Quando sai che il tuo tempo è chiuso nella mano
Forse allora inizierai a capire
Sotto sotto la vita è proprio una strana illusione
Ye! Yey! Yeah!
Sia santificato il tuo nome!
Ye! Yey! Yeah!
Sia santificato il tuo nome!

Bibliografia di B. Chatwin


Vorrei iniziare a leggere qualche opera di Bruce Chatwin: non ho ancora "assaggiato" questo autore. Da che libro mi conviene iniziare? Cosa ne pensate di questo scrittore?
Io pensavo di partire da "In Patagonia" e vedere poi se mi va di proseguire il viaggio...

Quello che ha prodotto:
  • IL VICERE' DI OUIDAH
  • IN PATAGONIA
  • RITORNO IN PATAGONIA
  • UTZ [letto]
  • CHE CI FACCIO QUI?
  • ANATOMIA DELL'IRREQUIETEZZA
  • SULLA COLLINA NERA
  • LE VIE DEI CANTI

Tutte opere edite da Adelphi.

Investire in oro


Perchè investire in oro:

I motivi per cui si investe in oro sono rimasti gli stessi nel corso della storia:

  1. Riserva di valore nel tempo;
  2. bene rifugio;
  3. alta liquidità;
  4. diversificazione.
L’oro è stato utilizzato come “riserva monetaria” perché ha svolto funzione di denaro
  1. è portabile e divisibile. Il suo peso determina facilmente il valore dell’oggetto;
  2. è indistruttibile;
  3. è facilmente riconoscibile ed accettabile in forma di pagamento.
Sia in tempi di crisi che in tempi di prosperità l’oro resiste. La ciclicità del mercato è un fatto storico ed appurato, ma l’oro riesce a mantenere il proprio valore nel tempo. Per contro, molte valute (compreso il dollaro U.S.A.) e le materie prime industriali hanno di solito perso valore. Questo perché l’oro è spesso acquistato per coprirsi dai rischi di inflazione e dalla fluttuazione delle valute e anche perché molti investitori in tutto il mondo vedono l’oro come bene rifugio da ultima spiaggia, parte importante e sicura del loro portafoglio investimenti. L ’oro ha mantenuto il proprio valore rispetto al tasso d’inflazione americano negli ultimi 200 anni.
In altre parole, il valore dell’oro - ovvero ciò che si può acquistare in merci o servizi - è rimasto piuttosto stabile nel tempo. Per esempio, un abito da uomo nel 16mo secolo in Inghilterra al tempo di Re Enrico VIII costava l’equivalente di un’oncia d’oro, prezzo che si può pagare anche adesso per un abito moderno.

Bene rifugio

L’oro è conosciuto come bene rifugio. Nella storia, le valute nazionali hanno avuto notevoli oscillazioni mentre l’oro è rimasto piuttosto stabile. Non è direttamente influenzato dalle politiche economiche di ogni singolo paese e non può essere ripudiato o “congelato” come nel caso di alcuni beni cartacei. Per queste ragioni, un quarto di tutto l’oro esistente è detenuto dai governi, banche centrali o altre istituzioni ufficiali sotto forma di riserve monetarie internazionali.
Nulla ci suggerisce che la capacità dell’oro di mantenere inalterato nel tempo il suo valore cambierà nel futuro, anche se da qualche tempo, valute come il dollaro U.S.A. ed il Franco Svizzero sono divenute sempre più appetibili beni rifugio.

Alta liquidità

L’oro è uno tra i beni economici mondiali maggiormente “liquidi”. Può essere prontamente venduto 24 ore su 24 in uno o più mercati in tutto il mondo. Questo non può essere detto per altri tipi d’investimento includendo titoli od azioni delle maggiori società o enti mondiali. In più le commissioni di compravendita sull’oro sono comparabili a quelle di azioni ed obbligazioni (titoli considerati liquidi).
Infine, il tempo necessario per eseguire operazioni sia sull’oro che su azioni od obbligazioni e praticamente identico.

Patrimonio diversificato

Che il vostro modo di investire sia aggressivo piuttosto che conservatore, l’oro può giocare un ruolo importante diversificando il portafoglio. Per questa ragione, molti investitori sono spinti ad investire parte del loro portafoglio in oro.
Siccome gran parte dei portafogli sono composti per larga parte da azioni ed obbligazioni, aggiungendo oro si diversifica notevolmente. La diversificazione del portafoglio nasce dall’esigenza di protezione contro le fluttuazioni del valore di ciascun settore d’investimento.
L’oro fa proprio questo. La caratteristica dell’oro di essere un ottimo “diversificatore” è dovuta dalla sua limitata correlazione con l’andamento delle azioni ed obbligazioni. Le forze economiche che determinano il prezzo dell’oro sono differenti, ed in molti casi contrarie a quelle che determinano i prezzi di altri beni. Ad esempio il prezzo di un’azione dipende dalle voci di potenziali crescite della compagnia che rappresentano; dall’altro lato il prezzo di un’obbligazione nasce dalla stabilità della società, dal rendimento dei fondi investiti.
Il prezzo dell’oro, dipende da diversi fattori come la domanda e l’offerta, l’andamento del dollaro U.S.A., il tasso d’inflazione ed i tassi d’interesse. Mentre l’effetto di questi fattori sull’oro sono alquanto complessi, il punto fondamentale da ricordare è che questi elementi fanno muovere il prezzo dell’oro indipendentemente dal prezzo degli altri beni in portafoglio.
L’oro è il solo bene che è “negativamente correlato” con gli altri settori d’investimento. Dunque, il suo prezzo si muove generalmente nella direzione opposta rispetto agli altri beni come il mercato azionario americano, buoni del Tesoro ed obbligazioni.

Fonte: World Gold Council

Oro da investimento

In questi periodi di globalizzazione totale, new-economy, e trading on-line, è avvenuta una rivoluzione in Italia nel settore degli investimenti finanziari di notevole importanza, alla quale i mass media non hanno dato il risalto dovuto.
Dal febbraio 2000, infatti, a seguito dell’entrata in vigore della Legge n. 7/2000 è stato abolito il monopolio sull’oro che ha permesso finalmente anche ai risparmiatori privati di acquistare monete e lingotti di oro fino in esenzione da I.V.A.! Fino a quel momento, il “bene rifugio” per eccellenza, era considerato dagli investitori come un miraggio, simbolo di ricchezza e benessere.
Oggi non è più così, chiunque avrà la possibilità di poter entrare con facilità in possesso di oro puro, bene che ha mantenuto intatto nei secoli il proprio valore.
La Legge n. 7/2000, ha affidato il commercio di oro da investimento a società con determinati requisiti.

Fonte: http://www.numismatica.it/

Link: Quotazione oro

[1 oncia (oncia di Troy) = 31,1035 g.]